Bernard Henry Levy è il capofila dei cosidetti "Nouveau Philosophes" e negli anni si è segnalato per clamorosi sfondoni e per l'abitudine a sparale davvero grosse. Due anni fa arrivò persino a sostenere che Immanuel Kant fu un filosofo da quattro soldi.
"La regle du jeu" (la regola del gioco) è il suo sito web dove in home page da due giorni altro non si fa che esaltare la decisione di Lula di non estradare in Italia il pluricondannato Cesare Battisti.
La pulzella, paladina della campagna a sostegno del Battisti è una tal Fred Vargas, scrittice di romanzi noir, genere letterario con cui il nostro ergastolano in fuga "si è rifatto una vita" nei lunghi anni di latitanza parigina, reinventandosi scrittore.
Sul sito si legge che Battisti è stato condannto in Italia "per fatti di terrorismo" dei quali si è sempre dichiarato innocente e Bernard Levy e la signora Vargas sostengono che egli è "oggetto di una persecuzione".
Vedere l'immagine del pluriomicida Cesare Battisti vicino a quella di Sakineh e Jafar Panahi infasidisce.
Infastidisce soprattutto che la sorte di costui sia associata a quella di Panahi, lui si, vittima di una giustizia infame e liberticida.
Che i nostri cugini d'oltralpe, talvolta pure avendo qualche argomento, ci guardino con sufficienza è cosa nota. E' altrettanto noto che i giudizi che i francesi, soprattutto se espressi dalla casta degli intellettuali della "rive gauche" gonfi di uno smisurato superiority complex, riservano a "les italiennes", quasi sempre sono condizionati da tale difetto, unito al loro innato sciovinismo narcisistico.
Raramente però sono ricorsi alle menzogne per sostenere le loro tesi.
Esattamente ciò che stanno facendo da tempo monsieur Levy, madame Vargas e coloro che in Francia e altrove sono solidali con un assassino. Alla faccia delle regole del gioco.
EP
E' in queste cicostanze che, non i socialisti italiani, ma l'internazionale socialista e il PSE manifestino una posizione comune e forte di ragionevolezza e giustizia.Se ciò non avviene è per la debolezza di questi organismi che invece dovrebbero rappresentare la voce unitaria di tutti i socialisti. E questo purtroppo fa male alla sinistra riformista tanto europea quanto sudamericana.
RispondiEliminaMarco B.
L'intera sinistra italiana dovrebbe protestare come il PSI, in qualunque forma, per difendere la dignità del nostro paese, oltraggiato da una decisione demagogica e strumentale dell'ex Presidente Lula.
RispondiEliminaLivio
Per fortuna sul blog sopracitato, cominciano a fioccare i commenti negativi circa questa presa di posizione paradossale...
RispondiEliminaIl foie gras, ingerito in quantità eccessive, può portare a gravi conseguenze e danni cerebrali...
Onanismo puro.
RispondiEliminaIl “bello” – si fa per dire – è che tale “intellettuale”, mentre nega recisamente la sentenza definitiva del giudice naturale (la magistratura italiana), tiene a precisare nella sua lettera a Lula che «una delle costanti della mia esistenza» è «la lotta contro il diritto che si arrogano taluni, in democrazia, di fare da soli la legge».
Senza vergogna.
Non sono d'accordo con la vostra presa di posizione, compagni socialisti. Il discorso e' complesso e mentre ci penso, bevo un caffe'; per ora altro non posso fare che manifestarvi il mio dissenso.
RispondiEliminaE meno male gentile Cenerentola!
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