Noi socialisti riteniamo da sempre che il compito di rinnovare profondamente il paese e le sue istituzioni (e non solo quello di rovesciare Berlusconi) spetti ai cittadini elettori e alle forze politiche che li rappresentano e non certo alla Magistratura. Tantomeno possiamo pensare che tale compito possa competere alle gerarchie ecclesiastiche che, lungi dal poter aiutare nella soluzione, costituiscono esse stesse, in qualche misura, una parte del problema. Convinti di questo assunto, non siamo delusi dalle prese di posizione del Cardinal Bagnasco, che qualcuno, non a torto, ha definito “cerchiobottiste”, qualcun altro “eccessivamente diplomatiche”. Infatti non ci eravamo mai illusi. Non sappiamo se il Cardinale, quando parla di un “evidente disagio morale che si genera nella collettività quando guarda sgomenta gli attori della scena pubblica” includa tra tali attori lo IOR, protagonista di scandali ininterrotti da più di un ventennio, o altre organizzazioni di mercanti che operano all’interno o nelle immediate vicinanze del tempio. Constatiamo che si usa grande delicatezza nell’ approccio alla vita privata di personalità pubbliche che ostentano atti incompatibili con la funzione che svolgono e agli esatti antipodi delle regole che pretendono di imporre ai comuni cittadini. Saremmo disposti anche ad apprezzare tale discrezione, se analogo equilibrio e delicatezza venissero riservate alla vita privata di ciascuno di noi. Ma qui il Cardinale è molto meno felpato e per nulla cerchiobottista. In altro passo della sua prolusione afferma che “le risultanze della Conferenza nazionale sulla famiglia meritano la pronta considerazione delle forze politiche, l’auspicata urgente riforma del fisco dispone di un elemento centrale di grande convergenza: tutto ciò che si fa per sostenere il matrimonio e la famiglia accresce la grandezza dell’uomo.” Qui nessun chiaroscuro, nessuna diplomazia, Qui è in gioco la grandezza dell’uomo. E le centinaia e centinaia di migliaia di uomini, donne e bambini che costituiscono famiglie di fatto non sono meritevoli di alcuna tutela fiscale. Niente di nuovo sotto il sole d'Oltretevere.
GERARDO LABELLARTE
la sopravvenuta penuria di sovrani ha fatto venir meno anche l'ultima utilità dei preti: fornire le budella per le forche. Scherzi a parte, c'è davvero qualcuno che si aspetta qualcosa di diverso? Non stiamo parlando dei molti semplici sacerdoti che si dedicano ai diseredati come farebbe un socialista, ma dei padroni di una delle organizzazioni più ramificate ed economicamente rilevanti d'Italia e del mondo. Gente i cui interessi non possono, evidentemente, essere quelli di chi ama troppo la libertà
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