domenica 20 febbraio 2011

BERTINOTTI E I SOCIALISTI

Quanto affermato da Fausto Bertinotti in occasione dell'anniversario della scissione di Livorno è certamente importante e va accolto positivamente.

D' altra parte, il fondatore di Rifondazione comunista iniziò la sua esperienza politica come socialista e dunque il suo si potrebbe definire un ritorno alle origini.
Ciò che è francamente inaccettabile e lascia più di un dubbio sulle sue intenzioni è che Bertinotti parli di socialismo europeo e non già di socialismo italiano, rispolverando la già vista parte nella ultraventennale commedia degli equivoci che gli ex comunisti italiani hanno interpretato con alterne fortune.
Se Bertinotti, riconoscendo gli errori di decenni di militanza politica, vuole interloquire con i socialisti si deve rivolgere al Psi che del Partito socialista Europeo fa parte essendone stato tra i fondatori.
Così come l'expresidente della camera se ne facciano finalmente una ragione coloro che si riscoprono socialisti ma che, antico vizio dei comunisti italiani pretendono di scegliersi gli interlocutori.
In ogni caso che il protagonista del tentativo di rifondare in Italia un partito comunista abbia compreso che non c'e' sinistra riformista moderna e di governo se non nell'alveo del socialismo e', per chiunque abbia a cuore la sinistra italiana, una buona notizia.
MARCO DI LELLO

29 commenti:

  1. La via verso il Socialismo Europeo e anche verso quello globale dell'Internazionale Socialista, passa necessariamente per il Socialismo Italiano, ma non necessariamente per il PSI, anche se non può prescindere da esso.
    Nulla vieta infatti ad una organizzazione o ad un partito di sinistra di aderire al PSE o all'Internazionale Socialista. Prima che si formasse il PD anche i DS vi aderivano.
    E' quindi necessario accogliere con gioia queste affermazioni di Bertinotti, ma anche cercare di fare in modo che si "concretizzino meglio"
    E' oramai tempo di superare vecchi rancori e vecchie logiche di appartenenza, in nome di una vasta scomposizione di tutta la sinistra (incluso il PSI) e di una sua ricomposizione sulla base di valori socialisti europei e globali, in nome dell'Internazionale Socialista, unico modo per contrastare validamente il neoliberismo globalizzato a suon di macelleria sociale e guerre.
    Il PSI faccia la sua parte senza rivendicare "primogeniture" o "primati" e gli altri facciano la loro, senza limitarsi al "flautus vocis"
    Venceremos!
    C.F.

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  2. Dovresti informarti meglio sulle procedure di adesione all'IS e al Pse perchè non sono quelle di cui parli. Il Pds, che successivamente divenne Ds, fu proposto tanto all'Is quanto al Pse dal Psi il cui segretario, all'epoca era un certo Bettino Craxi. Per entrare a far parte di entrambe le organizzazioni è necessario il concerto dei partiti nazionali che già ne fanno parte. Inoltre, nel Pse, le adesioni individuali sono altra cosa rispetto all'adesione a un partito nazionale.

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  3. TROPPI SOCIALISTI E POCO SOCIALISMO.
    TROPPI DEMOCRATICI E POCA DEMOCRAZIA.
    TROPPI REPUBBLICANI E POCA REPUBBLICA.
    TROPPE PRIME DONNE E NEPPURE UN VERO UOMO.
    TROPPE CHIACCHIERE E NESSUN PENSIERO FORTE.
    TROPPI ANNI ALLE NOSTRE SPALLE SENZA VITA (POLITICA).
    TROPPE FAVOLE E NEPPURE UN SOGNO.
    TROPPI BURATTINI CHE SI CREDONO BURATTINAI.
    TROPPI INGENUI CHE SI CREDONO FURBI.
    TROPPO DI NULLA.

    C. M.

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  4. all'anonimo CM direi:
    troppi docenti e pochi discenti
    troppi saggi e nessuno stolto
    troppi pensatori e nessun operativo
    troppi i teorici troppo pochi coloro che fanno
    troppa assenza di volonta' a "sporcarsi" le mani con la colla o con le chiavi inglesi per montare palche e gazebi
    troppo chachemire e posa, troppo pola tela di tuta
    troppi coloro che pensano che il successo arrivi prima del sudore (ciò è vero solo sul dizionario).
    Troppo pochi coloro che vogliono rimboccarsi le maniche
    troppi coloro che pensano e ... basta!
    Franco Giansante

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  5. Bertinotti non ha mai fondato il PRC ! Ci entrò solamente nel 93,e divenne segretario nel 94' ,prima da buon ingraiano rimase al PDS fino a quando fu possibile !

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  6. Veramente strano che oggi il PSI guardi all'udc e poi intenda fare lezione di socialismo.Purtroppo bertinotti ha ragione da vendere a richiamarsi al PSE invece al PSI d'oggi che orami pensa solo alle poltrone ...vedi per esempio la Regione Toscana!!!!!! L.Montauti (LdSL)

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  7. Meglio guardare a Vendola, Bertinotti, magari a Di Pietro e , perchè no, a Grillo, vero Montauti? Come fate voi del resto. Con la differenza che almeno il piccolo ma autonomo Psi è pur sempre un interlocutore di qualcuno, anche di Casini magari, voi a mala pena vi calcola il pensionato Bertinotti solo per lisciarvi il pelo..

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  8. L'Internazionale Socialista è un'organizzazione mondiale di partiti socialdemocratici, socialisti e del lavoro. Essa unisce oggi circa 170 organizzazioni e partiti politici di tutti i continenti. Per aderirvi, dunque bisogna semplicemente essere un partito socialista o laburista.
    Il PCI ebbe bisogno di essere "aiutato" perché non era un partito socialista.
    Ricordiamo un po' di storia, tanto per essere meglio informati..Quando il PCi dette inizio timidamente ai primi contatti con l'SpD di Brandt, i partiti socialdemocratici di Palme e Mitterand e Kreisky, Craxi ostacolò quei dialoghi forte del fatto che il PSI fosse già parte dell'Internaizonale Socialista. Il suo veto però cadde su forte pressione dei partiti socialisti europei e divenne assenso dopo che Occhetto pronunciò il famoso discorso della Bolognina e la nascita del PdS. Il quale non accettò il progetto di assorbimento nell'unità socialista sia per non annullare la sua storia sia perché Craxi continuava a far parte del CAF, con Andreotti e Forlani.. il fatto però che una parte consistente del gruppo pidiessino lo valutasse positivamente, spinse Craxi a partecipare ad una riunione con Fassino e Napolitano il 21 marzo del 1991, per discutere della futura adesione del PdS all'Internazionale Socialista.
    Lo stesso Occhetto ricorda: "Non c'è dubbio che lo stesso Craxi osteggiò il nostro ingresso. Temeva che nascesse un partito collegato all'Internazionale Socialista in grado di realizzare la politica socialista e di alternativa abbandonata dal PSI che lui aveva portato sul piano dell'azione corsara, del ricatto a sinistra e al centro. Lui sperava di sventare quel pericolo costringendoci all'unità socialista..Io mi opposi a quel disegno e, grazie anche alla diplomazia, segreta e non, di Pietro Fassino su tutto lo scacchiere internazionale, guadagnammo la maggioranza dei consensi nell'Internazionale Socialista, fino ad isolare Craxi"
    Quella che venne meno alla svolta occhettina fu però la necessaria autonomia culturale e politica e la debolezza della proposta dei suoi successori non ha fatto che confermare tale limite. (Tangentopoli ha fatto anche il resto..) In nessun altro Paese d'Europa infatti i partiti aderento all'IS si sono mai sognati di cambiare nome né di non collocarsi nell'alveo delle forze parlamentari europee che fanno esplicito riferimento al PSE.
    Oggi se si costituisse in Italia un nuovo partito socialista, di nome e di fatto, anche a prescindere dal PSI, esso non avrebbe difficoltà ad ottenere la possibilità di inserirsi nell'IS.
    Non penso che ciò sia necessario, se anche il PSI contribuirà a quel processo di scomposizione e ricomposizione della sinistra sulla base di valori socialisti, facendosi interprete più che di una volontà di portare a sè gli altri, piuttosto di una esigenza di andare incontro ad un processo necessario a se stesso e agli altri. Se invece continuerà ad ottenere risultati elettorali grazie soprattutto ad altre forze politiche (vedasi elezioni regionali in cui la maggioranza dei consiglieri socialisti eletti lo fu nelle liste di SEL) oppure sparendo direttamente in liste o collegi di altri partiti, come è avvenuto già in Toscana col PD (varando persino una legge elettorale apposita). Insomma se, di fatto, pur proclamandosi unico interprete della tradizione e dei valori socialisti, darà effettivo corso al suo "cupio "dissolvi", credo che la nascita di un altro partito di nome e di fatto socialista, non avrà difficoltà ad manifestarsi. E non penso che troverà ostacoli nell'IS.
    Naturalmente io auspico che ciò non avvenga e che, piuttosto, ci sia quel processo di scomposizione e ricomposizione che coinvolga i vari partiti della sinistra alla pari, in special modo PSI, SEL e PD.
    C.F.

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  9. Cari compagni anonimi, io sono L.Montauti e a noi socialisti livornesi il pelo non ce lo liscia nessuno ,prova è questa bella lettera inviataci da Nichi Vendola il 19/02 al compagno Herbstritt in occasione del nostro convegno"Dalla scissione comunista all'unione per il socialismo del XXI° secolo" ,e nella stessa occasione abbiamo avuto anche un gradito messaggio dal compagno Giuliano Pisapia.Al convegno erano inoltre presenti come relatori i compagni Bertinotti,Macaluso ,Tamburrano e Vacca .
    Messaggio di Nichi Vendola alla Lega dei Socialisti di Livorno.

    Date: 19 febbraio 2011 08:40
    Oggetto: Lettera di vendola
    A: "ottavio.h.@gmail.com"


    Care compagne e cari compagni,
    Vi ringrazio per l'invito alla vostra manifestazione, che ho molto gradito. L'occasione di una manifestazione della sinistra, promossa dalla rete dei socialisti, in una città tanto importante per la nostra storia come Livorno, è davvero una occasione preziosa che avrei voluto cogliere, ma impegni improrogabili me lo hanno impedito.
    Pur non potendo partecipare, vi invio un caloroso incoraggiamento a proseguire nella attività di ricerca e di azione politica che avete intrapreso nel corso di questi mesi. Il vostro contributo, insieme a quello delle tante forze vive e sane che si muovono nella società italiana, è utilissimo per ricomporre, non certo nella nostalgia del passato, ma nella ricerca presente di una nuova cultura e pratica politica di progresso e di libertà, le ragioni fondanti dell'agire politico per l'uguaglianza e la libertà.
    La cultura politica dei socialisti è patrimonio indispensabile di questo nuovo inizio, di questa nuova fecondazione di una terra tanto inaridita qual è quella della sinistra.
    Il nostro cimento è e resta quello di interpretare l'ansia di cambiamento del paese, la voglia di riscatto e di giustizia dei tanti soggetti penalizzati dalle politiche dell'attuale governo di destra, ma anche da questo trentennio liberista e illiberale. Vogliamo provare ad uscire "da sinistra" dalla crisi odierna. Oggi è possibile, ma non scontato. Le spinte ad un superamento del berlusconismo per via emergenzialista, affidandosi ad una direzione moderata e conservatrice, sono presenti e minacciose. Eppure, dagli scioperi indetti dalla FIOM alle mobilitazioni studentesche, fino a giungere alla straordinaria mobilitazione delle donne domenica scorsa, c'è quell'Italia migliore che reclama spazio e futuro. Domenica prossima abbiamo indetto una manifestazione nazionale a Roma che abbiamo intitolato "Cambia l'Italia", dove saremmo lieti di invitarvi, perché pensiamo che cambiare l'Italia sia giusto, possibile e necessario. Cambiare l'italia per ritornare al centro del mediterraneo, oggi attraversato dai venti di rivolta e dalle aspirazioni alla libertà. Cambiare l'Italia per affrontare e sconfiggere la crisi, che è globale ma che in Europa è più sorda ed inquietante. Cambiare l'Italia a cominciare dalla sinistra, che dovrà legarsi sempre di più alle famiglie europee del progresso, a partire da quella socialista. Cambiare l'Italia per poter essere fedeli alla nostra costituzione, ancora oggi attualissima e largamente inapplicata nelle sue parti più lungimiranti ed innovative.
    Con sinistra ecologia libertà abbiamo avviato un cammino che ha l'ambizione di rispondere a queste domande di cambiamento, ma sappiamo che da soli non potremmo farlo. Cambiamo insieme, compagne e compagni! Cambiamo la sinistra e cambiamo l'Italia!

    Fraternamente

    Nichi Vendola

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  10. Non ho capito perchè , giusto per non far nomi, il compagno Nencini , secondo alcuni livornesi e non, debba essere malamente additato come un affamato di poltrone mentre "Nichi" , nuovo venditore di sogni, possa tranquillamente occupare la poltrona di governatore della Puglia e dirigere questo nuovo soggetto. E , poi, per cambiare l'Italia vuole i socialisti ma solo se fanno la tessera di Sel e, poi, ancora, siccome ama tanto i socialisti, propone la Rosy Bindi , nota antisocialista, a palazzo Chigi.Beh , io in occasione della manifestazione del 13 febbraio SE NON ORA QUANDO ? ho raccolto le firme in calce a una lettera aperta al Presidente Napolitano : una donna a Palazzo Chigi ! Ma della mia proposta non ha parlato nessuno perchè sono solo una povera segretaria provinciale di una città leghista (Bescia), Vendola è l'oracolo del Signore .E allora se a lui va bene Rosy a me va bene la Susanna ( Camusso ). Sono certa che dopo Mirafiori a Vendola e a SEL Susanna non va bene :troppo morbida, troppo riformista.
    Maria Cipriano

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  11. Tanto per precisare, dopo le considerazioni di Maria:
    Vendola non dirige affatto questo processo, noi (io sono membro del coordinamento nazionale delle Leghe dei Socialisi) riteniamo che egli debba essere uno dei protagonisti, come altri che però hanno a cuore il rinnovamento della sinistra, non invece la sopravvivenza di un piccolo partito attraverso la teorizzazione e l'attuazione di alleanze con forze dichiaratamente centriste come l'UDC o di stampo neoliberale.
    Uno dei protagonisti, ma non certo l'artefice principale, quello credo che debba essere il "popolo socialista" che si riconosce tale e che è tuttora disperso in vari partiti della sinistra e che non riesce più a riconoscersi in un piccolo organismo politico che non riesce ad arrivare nemmeno al 2% dei consensi.
    Se un partito socialista è ridotto in queste condizioni, bisogna riflettere e reagire. Bene, questo è esattamente ciò che stiamo facendo con questo convegno e con le prospettive che vogliamo esso possa aprire, anche sul piano territoriale e non solo mediatico, in tutta Italia
    C.F.

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  12. Carissimo Compagno Di Lello,
    effettivamente quando un Compagno in vecchiaia si rende conto che il Socialismo e' la strada maestra, dopo aver attraversato tutto l'arco costituzionale di Sinistra, passando anzitutto per la corrente LOMBARDIANA del PSI e per la Scissione (PSIUP) dei CARRISTI DI VECCHIETTI....E'comunque positivo !!!

    Pero' Caro Marco, ti potevi risparmiare il primato da interlocutore ufficiale del PSE, considerando che proprio tu, sei stato il Protagonista (Nencini aveva avuto l'incidente) della formazione di SeL insieme a Vendola ed Altri, sulla scia della proposta fatta da Bertinotti per il SOCIALISMO DEL XXI SECOLO...

    I vizi dei Comunisti li conosciamo perfettamente tutti, ma nella situazione attuale
    non possiamo assolutamente permetterci di invitare altri Compagni ad interpellare Il PSI per aderire al PSE quando sappiamo benissimo che il PSI vuole essere solamente interlocutore di se stesso e dei pochi amministratori locali che hanno comunque bisogno di un marchio di fabbrica.....Il Caso Toscana ne e' una dimostrazione pratica....DUE CONSIGLIERI NELLE LISTE BLOCCATE DEL PD E UN ASSESSORE, INTELLETTUALE ESTERNO, AL BILANCIO.....
    praticamente un piattino di lenticchie per dirigenti !!!

    Un PSI cosi' combinato non puo' essere l'interlocutore di nessuno.....Altrimenti al convegno di Livorno oltre a qualche Compagno della SINISTRA SOCIALISTA ci saresti potuto stare anche tu CARO MARCO....E pensare che dal tuo intervento al Congresso di Perugia (Sembravi vendola) alcuni Compagni pensavano che forse qualche cosa stava Cambiando !!! Invece ancora nulla......

    Come ci ha insegnato WILLY BRANDT,dobbiamo dare spazio proprio a coloro, che hanno subito la degenerazione del Socialismo Reale, riportandoli nella casa DEL SOCIALISMO LIBERTARIO....E se i protagonisti di tutto cio' non saranno I SOCIALISTI QUARANTENNI COME TE CARO MARCO......TUTTI DIMENTICHERANNO LA STORIA DEL SOCIALISMO ITALIANO E DEL PSI !!!!

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  13. Premetto che le parole di Bertinotti mi hanno fatto piacere, dato che per chi ha militato nel PCI le autocrititiche sulle proprie scelte e i riconoscimenti ai Socialisti sono tanto rare quanto tardive. Qui pero' mi trovo d'accordo con Di Lello: non si capisce perchè, a questo punto, debba essere chi si è chiamato fuori per anni dal Socialismo Democratico di NENNI E SARAGAT (contrastando il faticoso cammino del PSI logorato da sinistra e da destra e costringendolo a qualche passo falso'in piu') a individuare i socialisti "buoni" da quelli "cattivi", i Partiti Socialisti autentici da quelli falsi.
    Per quanto riguardala le solite tiritere del partito piccolo piccolo, con il gruppo dirigente che si svende al PD per entrarvi, sono stufo di sentirle: lo dicevano prima della creazione di SEL, durante e dopo la fuoriuscita da questa, ma il PSI è sempre rimasto senza sciogliersi o perdere il suo DNA. Di certo queste accuse non spingono a votare PSI, anzi creano diffidenze nocive: un conto è una critica costruttiva per ritrovare la strada maestra e il pluralismo di vedute, patrimonio indispensabile per un partito, un' altra cosa sono il disfattismo e l'arroganza di sentirsi tra i piu' Socialisti nel PSI o piu' Socialisti rispetto al PSI. Se io credo nell' importanza fondamentale di questo PSI non sono un ingenuo: puo' capitare che qualcuno per convenienza tradisca il proprio mandato, ma questo non significa che l'impegno di tutti gli altri che si sono battuti onestamente sia inutile. Anzi, è chi non ci crede o è interessato alla poltrona che alla fine se ne va, dando cosi' l'opportunita' a chi ci crede di avere un nuovo inizio.
    Viva il Partito Socialista, Viva la Liberta'!

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  14. Il Convegno di Livorno si interrogava se fosse possibile superare la scissione di Livorno:presupposti,condizioni,forme e obiettivi. Nella Relazione introduttiva ho ripreso uno scritto di Silone, che pochi possono sospettare di filo-comunismo nello stesso senso, del 1944. L'unico partito con il proprio nome in locandina era il PSI, cui appartengono il sottoscritto e il compagno Fragiacomo,rispettivamente autori della relazione introduttiva e di quella conclusiva. Alla tavola rotonda l'area socialista era ben rappresentata da Giuseppe Tamburrano, Presidente della Fondazione Nenni e invitato dal PSI a parlare della scissione comunsta.Radio Radicale ha fatto la registrazione audio-video del Convegno. Se uno ascolta direttamente potrà farsi un'opinione diretta e non sulla base di un particolare.L'intervento di bertinotti è stato importante, ma non l'unico, anche Macaluso è la dimostrazione che si può essere socialisti proveniendo dalla tradizione comunista. Approfondendo si hanno sorprese: la concezione del Partito di Turati,esposta proprio a Livorno, lo pone molto vicino Lenin e distante da quella socialdmocratica della svolta di Bad Godesberg

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  15. Caro C.F. la storia la conosciamo benissimo da soli senza bisogno che ogni tanto spunti qualcuno con la pretesa di insegnarcela. E conosciamo sicuramente meglio di te, visto che ne siamo parte, quali sono le procedure per l'adesione alle organizzazioni sovranazionali che si richiamano al movimento socialista.
    A leggere poi gli interventi, non tanto del patetico portavoce di Vendola, Montauti, quanto quelli di altri che si richiamano al convegno gestito a Livorno da post comunisti in cerca d'autore alla Turci e da grotteschi peripatetici della sinistra alla Besostri, c'è da restare sgomenti per la pochezza degli argomenti condita da provocazioni da bar dello sport.
    L'antico vizio di parte del movimento socialista di affidare i prori destini a chi, come Bertinotti e Vendola ha mentenuto in vita in Italia artificialmente per anni il defunto movimento comunista, o come Turci che ha la pretesa di insegnare, lui exdirigente comunista, la prassi socialdemocratica, è di per sè la dimostrazione di quanto faticosa sia la strada per i veri socialisti che devono impegnarsi in estenuanti discussioni con gente che regge bordone agli sconfitti dalla storia che vogliono riciclarsi.
    Il disprezzo che mostrano costoro verso il Psi e il suo gruppo dirigente li qualifica per ciò che sono e c'è solo da sperare che i pochi che
    danno loro credito rinsaviscano rapidamente e si impegnino dentro il loro partito, anche attraverso un duro confronto se necessario, poichè altre strade (o scociatoie) non ve ne sono. Prima lo capiranno, meglio sarà
    Matteo Fiume

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  16. Beati tutti coloro che hanno la verità in tasca e decidono di regalarla agli altri.
    Io però penso che Di Lello abbia fatto bene a scrivere quel comunicato.

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  17. Possiamo cambiare l'Italia?
    Volendo PSì!

    e non
    Volendo PCì!

    A meno che non si abbia il raffreddore......

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  18. Caro Matteo Fiume, sebbene io, per professione, insegni la storia e mi sforzi anche di studiarla per "smascherarla" rispetto alle sue versioni "vulgate", ne sono anche io partecipe. E cerco di viverla coerentemente con i valori in cui credo. E' del tutto evidente che il mio intervento qui non ha intenti paideutici ma rispecchia solo il mio punto di vista che, se si vuole, si può provare a smentire con fatti concreti e non con affermazioni generiche.
    Io a Livorno non ci sono andato però ho mandato questo mio intervento "storico-sociale".
    Se interessa lo porgo qui senza particolari pretese..o "aspirine"
    http://www.legadeisocialisti.it/lds/index.php?option=com_content&view=article&id=25:livorno-2011-discorso-del-com-carolus&catid=4:leghe&Itemid=5
    C.F.

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  19. Credevo di avere risposto a Matteo Fiume, ma sono stato "rimosso", forse perché avevo anche mandato un link di un mio intervento.
    Allora almeno mi si lasci dire che non avendo pretese di insegnare in questo contesto nulla, preferirei che le mie argomentazioni fossero contestate con fatti precisi anziché con affermazioni generiche.
    Quanto alla adesione al PSE, quando ci sarà eventualmente un altro partito socialista che faccia eslicito riferimento al PSE e all'Internazionale Socialista, saranno loro stessi a cercarci e senza che alcuno dall'Italia li "autorizzi, ci potete giurare..
    C.F.

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  20. Sono contento di vedere un'po di dibattito su questo Blog, almeno è un piccolo segno di vitalità. Riguardo al tema trattato a mio avviso è importante guardare al passato ma è ancora più importante guardare AVANTI ....al futuro, occorre smetterla con le vecchie dispute socialisti/comunisti, dobbiamo lavorare insieme a tutti quelli che vogliono creare in Italia un grande e moderno (non dello 0,) partito socialista o social-democratico che sia il rappresentante nel nostro paese di un progetto politico e di un partito più ampio...quello del PSE.
    Marco B.

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  21. @C.F. il tuo commento (che ora, come potrai osservare è on line) non era stato "rimosso" ma inspiegabilmente era finito in spam.
    A meno che i contenuti non siano offensivi verso altri, in questo blog non viene esercitato alcun tipo di censura. Non esistono filtri, al punto che chi scrive lo può fare in forma anonima. Tanto per chiarezza e per rispondere alla tua maliziosa supposizione.

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  22. Non era una "maliziosa supposizione" ma mi domandavo solo perché fosse sparito, questa mail di ep conferma che me lo chiedevo a ragione, ringrazio comunque di averlo sottratto alla "spazzatura"
    C.F.

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  23. Da socialista non posso che essere fiero della rivisitazione di BERTINOTTI e del ruolo che il Socialismo ha nel contesto Mondiale. Una cosa va detta a questi compagni Maccaluso,Vendola,Bertinotti ecc ecc ecc,perchè accortesi del fallimento del Comunismo,invece di aderire in altre sigle politiche non anno chiesto la tessera soccialista. (forse si vergognano di sentirsi chiamare SOCIALISTA )pertanto a mio avviso va bene tutto ma non comprendo le ipocrisie di comodo W IL PSI e tutti coloro che CREDONO in questa IDEA

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  24. A Canossa con la cenere in testa e nelle orecchie mi pare un po' troppo, accontentiamoci per ora di un "meglio tardi che mai"...se poi è "rosa" fiorirà..se resta spina se la pungerà..

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  25. Sono L.MOntauti
    VENDOLA E il PSE: Un articolo del Foglio
    pubblicata da Giuseppe Giudice il giorno venerdì 25 febbraio 2011 alle ore 22.42

    cari amici e compagni vi sottopongo questo articolo del Foglio inviatomi da Alessandro Porcelluzzi

    leggetevelo bene e commentate







    La via di Vendola alla scalata del PD si chiama Partito socialista europeo

    Che volesse "destrutturare il centrosinistra" l'aveva dichiarato un

    paio di settimane fa al sito di Libertà e giustizia, finora però quale

    fosse la sua via alla distruzione creatrice Nichi Vendola non l'aveva

    ancora detto. La risposta si chiama Partito socialista europeo, il

    rassemblement continentale a cui i democratici non possono aderire

    senza perdere gli ex democristiani. Il governatore della Puglia

    insomma - mentre Pier Luigi Bersani fa l'osservatore esterno e

    combatte con la voglia di PPE di Fioroni - si appresta a mettersi

    nella foto di gruppo con i Zapatero, i Miliband, i Papandreou e

    intestarsi una riconoscibile quanto "vendibile" tradizione politica

    riformista (un tempo da lui definita con sprezzo "governista"). Un

    primo accenno pubblico alla "svolta di Vendola" prossima ventura è

    toccato farlo, com'è giusto, domenica scorsa a Fausto Bertinotti:

    "Dobbiamo prendere atto del fallimento di due progetti: quello della

    costruzione di una sinistra alternativa e quello del Pd", ha detto

    commemorando il 90esimo della scissione comunista di Livorno: "Si

    impone un nuovo inizio che non può non partire da un rapporto col

    socialismo europeo". Ben tornati a Bad Godesberg, allora, e tanti

    saluti alla "Sinistra europea" con Izquierda Unida e Die Linke voluta

    proprio da Bertinotti. Queste, però, non sono solo le elucubrazioni di

    un ex presidente della camera diversamente occupato. Lo conferma un

    breve dialogo intercorso recentemente tra lo stesso Vendola e un

    deputato del Pd di rito socialista. Chiede quest'ultimo, in un casuale

    incontro alla Camera: "Ma tu che cazzo vuoi fare con questo partito?".

    Risposta secca di Nichi: "Il Partito socialista europeo". Conclusione:

    "Se lo fai, vengo con te". Non sarebbe il solo, peraltro, se è vero

    che nell'area ex ds per comodità nota come "dalemiana" comincia a

    circolare una certa preoccupazione per l'indebita occupazione di suolo

    riformista da parte del performer pugliese. In Sel, peraltro, una

    componente socialista c'è già e lo stesso Vendola ha ultimamente

    stretto contatti con ambienti del Pse: ormai va avanti e indietro da

    Bruxelles più che da Barletta e a fine novembre, per dire, ha ospitato

    in Puglia il capogruppo socialista all'Europarlamento Martin Schulz

    (quello del "kapò"). La cosidetta "sinistra del Pd"(Vita, Nerozzi,

    forse Cofferati e qualcun altro) è già in fibrillazione e lavora

    sempre più spesso col "Network per il socialismo europeo" dell'ex

    Legacoop Lanfranco Turci, ambasciatore vendoliano, in vista

    dell'ordalia delle primarie. L'unico ostacolo di Nichi, manco a farlo

    apposta, è la magistratura: ieri gli è ripiombata addosso l'inchiesta

    sulla sanità pugliese con annessa richiesta di arresto per il suo ex

    assessore e grande elettore alle primarie Alberto Tedesco, oggi

    senatore democrat. C'è da scommettere che il danno sarà tutto per

    Bersani. Perchè? Perchè Vendola è come la Ruthie di Bob Dylan: gli

    altri sanno solo ciò di cui avete bisogno, ma lui sa quello che

    volete.

    Marco Palombi

    RispondiElimina
  26. DAVID BENITO GALLARDO26 febbraio 2011 alle ore 14:28

    Buonasera:

    PER IL RITORNO DEL P.S.I.(PARTITO SOCIALISTA ITALIANO COL SUO SIMBOLO STORICO,IL GAROFANO ROSSO.



    PER LA RIUNIFICAZIONE DI IL PARTITO SOCIALISTA,IL NUOVO P.S.I.(NUOVO PARTITO SOCIALISTA ITALIANO)E IL P.S.D.I.(PARTITO SOCIALISTA DEMOCRATICO ITALIANO),PER FAR RITORNARE IL VECCHIO P.S.I.(PARTITO SOCIALISTA ITALIANO)COL SUO SIMBOLO E NOME STORICO.




    !!!!!!!PER UN P.S.I.(PARTITO SOCIALISTA ITALIANO) SOLTANTO PER I SOCIALISTI E I SOCIALDEMOCRATICI DI SEMPRE.!!!!!!!


    !!!!!!!IL P.S.I.,RIUNIFICANDOSI IL PARTITO SOCIALISTA,IL NUOVO P.S.I.(NUOVO PARTITO SOCIALISTA ITALIANO)E IL P.S.D.I.(PARTITO SOCIALISTA DEMOCRATICO ITALIANO),PER FAR RITORNARE IL VECCHIO P.S.I.(PARTITO SOCIALISTA ITALIANO), DOVE ANDARE DA SOLO ALLE URNE,SENZA PATTI CON ALTRI PARTITI.!!!!!!!!


    !!!!!!PER IL RITORNO DEL VECCHIO P.S.I.(PARTITO SOCIALISTA ITALIANO),CON LE SUE LISTE E I SUOI CANDIDATI IN TUTTA LA ITALIA!!!!!!!


    Questa è la mia scelta.Questa è la unica scelta possibile per i socialisti italiani di sempre.Questa è la unica scelta credibile.


    Un abraccio,

    david.


    DAVID BENITO GALLARDO.TORREJÓN DE LA CALZADA(MADRID),SPAGNA.

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  27. Patetico Matteo Fiume, sei tu che vuoi portare acqua in un fiume ormai in estinzione ,io sono in SEL non faccio portavoce a nessuno e tu sei un aiuto cameriere che presto prenderai la tessera dell'UDC oppure del PD,questa è la tua fine.
    Luciano

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  28. 1- Bertinotti si è iscritto al PRC nel 1993 e non è tra i rifondatori, visto che il Brancaccio si tenne nel gennaio 1991, e il primo congresso nel dicembre 1991.
    2- Ognuno si sceglie gli interlocutori che preferisce
    3- IL PSI con le scelte craxiane è uscito dal campo della sinistra ed entrato in quello neoliberista reaganiano.

    Chi vi scrive ritiene fallite sia l'ipotesi stalinista (o togliattiana) che quella riformista. Nel quadro dell'agonia del capitalismo l'alternativa torna ad essere comunista. Non ci sono margini di manovra per terze vie, o socialismo o barbarie.

    militante del PCL- per la IV Internazionale

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  29. BERTINOTTI E' UN TRADITORE IN CERCA DI SPAZIO PER METTERSI IN MOSTRA E POTER TORNARE IN PARLAMENTO

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