ANCHE UN crollo per movimentare l’assemblea dei socialisti del Nord. Riccardo Nencini , segretario nazionale del Psi, ha già metabolizzato l’accaduto ed è pronto per il discorso.
Nencini, paura per l’incidente?
«Non c’è stata paura. Abbiamo ricominciato subito dopo. Quando sono arrivati i vigili del fuoco abbiamo ripreso fuori dal teatro».
Il Nord unisce, la Padania divide. Una sfida alla Lega?
«Il Nord ha fatto l’Unità d’italia, con il Risorgimento, le guerre d’Indipendenza, la prima guerra mondiale. Senza il Nord non ci sarebbe stata l’Unità. Il messaggio che la Padania divide è un messaggio della Lega e del suo leader. La Padania è una finzione storica. È qualcosa che non è mai esistito».
E l’alternativa?
«Bisogna realizzare un federalismo diverso dall’attuale, quello a cui sta lavorando Calderoli, che si sostanzia con nuove tasse per i cittadini. Non va bene. Serve un federalismo che premi il buon governo locale. E quindi occorre che non si proceda con tagli lineari come ha fatto Tremonti per la manovra di maggio: tutti i Comuni, le Province, le Regioni, indipendentemente dai loro bilanci, subiscono gli stessi tagli. Questo non va bene».
Perché avete scelto Milano?
«Milano è la capitale finanziaria d’Italia, è una delle capitali politiche. Era anche la capitale morale. E ora non lo è più».
Perché?
«Non soltanto per le vicende di Arcore, ma anche perché dal 1993, c’è un’unica maggioranza a guidare la città e ha smarrito l’etica delle responsabilità. Era la missione di Milano essere un faro nel campo dell’economia e della cultura. Oggi la missione è caduta».
Per quali cause?
«Milano è stata per un secolo la capitale del riformismo. È venuto meno il socialismo meneghino e la città ne ha risentito».
Cosa significa essere socialisti al Nord, oggi?
«Interpretare la società che si alza la mattina, che lavora, che si sporca le mani in tanti tipi di lavoro e che ha anche un forte senso civico».
Come vede l’atteggiamento di Milano, della Lombardia nei confronti della memoria di Bettino Craxi?
«Ho visto cosa è successo a Lissone qualche giorno fa (la contestazione contro la dedica di una piazza al leader socialista - ndr). L’ho trovato un errore. Per una ragione soprattutto. Il riformismo in Italia è sempre stato molto solo. In Lombardia no. Quella del riformismo era una storia condivisa dalla pancia dei milanesi, dei lombardi. Ai fatti di Lissone non è seguita nessuna reazione. Come se sul buon governo dei sindaci socialisti a Milano, Tognoli in testa, fosse calata una cappa di piombo. Invece è un esempio da seguire per il governo dei municipi. Non è solo un pezzo di passato».
A Milano si parla da tempo di intitolare a Craxi una via, un giardino.
«O si fa o non si fa. Diceva Mendès France: “Governare è scegliere”. Si scelga».
(Intervista a Riccardo Nencini di Gabriele Moroni. Il Giorno del 31 gennaio 2011)
LA lega NORD è UN PRODOTTO DELLA crisi dei partiti
RispondiEliminaspazzati via ingiustamente da MANI PULITE.pur avendo molto potere è un'organizzazione politica xenofoba,razzista incapace di avere una funzione nazionale.ABBARBICATA al potere locale,dove ormai gli scandali l'attraversano orizzontalmente,la Lega pur di stare al governo ormai accetta tutte le scelte di Berlusconi anche quelle meno nobili.
Ma pagherà lo scotto prima o poi.Non si può essere garantisti a corrente alternata:Dal cappio alla riconoscenza,dai soldi dei Ferruzzi
all'evasione fiscale delle imprese che la votano,dalle quote latte pagate ad allevatori
che non rispettano la legge.
Giovanni la tua è una visione semplicistica del fenomeno lega...io sono brianzolo e abbastanza giovane per ricordarmi il primo radicamento della lega Lombarda al nord!La lega nasce sotto impulso della esplosione della tassazione delle partite iva negli anni 80...al nord ai tempi si incominciava a pensare che mentre in lombardia e regioni vicine ci si alzava presto alla mattina per lavorare, con i prelievi fiscali statali si ridistribuiva al sud "fannullone" la ricchezza prodotta! Questa idea divento' a breve di dominio pubblico e divento' una convinzione per buona parte della popolazione(condita con un po' di razzismo verso il "terrone")! Tangentopoli ha fatto il resto! Una cosa che forse non sai...Craxi aveva intuito il pericolo lega che gli rubava consenso tra artigiani e commercianti del nord fino ad allora innamorati del riformismo Craxiano e socialista, tanto è vero che fece un comizio tutto in dialetto milanese rilanciando sul federalismo...poi arrestarono Mario Chiesa...
RispondiEliminaIn conclusione ,il leghismo è ben radicato al nord ma ha concluso la sua fase propulsiva e sta diventando un partito conservatore e di chiusura, sta a noi riprendere gli insegnamenti del socialismo riformista e riprendersi al nord il proprio popolo...
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RispondiEliminaItalia o Padania ? In questo articolo le parole Italia e Padania sono state ripetute tre volte, si direbbe un pareggio, chi perde sicuramente in questo confronto è la parola Europa che nell’articolo non c’è.
RispondiEliminaPerdonatemi il preambolo “umoristico” malgrado il tema sia estremamente serio, noi socialisti alla domanda Italia o Padania dobbiamo rispondere senza esitazioni Europa. Dobbiamo trasformare l’UE in U.S.E., questo deve essere l’ emblema e il progetto di tutti i socialisti europei ovvero del P.S.E.. Dobbiamo far capire alla gente che, se nei prossimi decenni non si realizzerà questo progetto , sarà irrilevante parlare dell’esistenza del la Padania o dell’Italia poiché saremo comunque destinati al disfacimento. Per realizzare questo progetto è necessaria l’unità di tutti i socialisti europei per cercare di ottenere il consenso non del 1,….% ma del 70,80…. % della popolazione. Speriamo che se ne parli nella prossima riunione del PSE.
Per quanto riguarda la figura di Craxi , a mio avviso, oggi è ancora troppo presto per parlare serenamente e obiettivamente delle luci e delle ombre che hanno caratterizzato la sua “ stagione” politica. Quello che è importante però affermare è che il partito socialista, non è stato, non è e non dovrà essere mai la “Lista Craxi” (Craxi è stato solo uno dei tanti importanti esponenti del PS dei quali la storia dovrà riconoscere obiettivamente meriti e demeriti ).
Marco B.
http://www.sondaggibidimedia.com/2011/02/sondaggio-ipr-per-la-repubblica-scende.html
RispondiEliminaQui un nuovo sondaggio che riporta il PSI. A % molto basse (0,3%)
Manco a dirlo! Il sondaggio è stato commissionato da La Repubblica. Se gli altri danno il Psi attorno all'1%-1,2% come è possibile una tale discrepanza? Forse meno si nominano i socialisti meglio è. La televisione ha deciso di puntare su altri. D'altronde, prova a guardare i dati di Tecnè: quello su Sel è particolarmente significativo...
RispondiEliminacom'è possibile che esiste una tale sperequazione tra un sondaggio e l'altro specialmente quando riguarda un piccolo partito.
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