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Tifosi italiani di rugby
ieri allo stadio Flaminio di Roma
per Italia Irlanda |
Se Mirko Bergamasco, tra i migliori giocatori di rugby al mondo, ieri, a pochi minuti dal termine della partita Italia Irlanda, fosse riuscito a centrare i pali, mettendo così in sicurezza l'esiguo vantaggio azzurro, forse i titoli dei tg e dei giornali di oggi sarebbero dedicati alla celebrazione di una vittoria storica nel mitico torneo delle Sei nazioni, in cui purtroppo l'Italrugby, ultima arrivata, seguita ad essere la Cenerentola. O forse sarebbero stati quantomeno derubricati, asciugandoli dalle troppe enfasi del giorno dopo, quelli dedicati l'adunata degli Indignati in s.p.e. del Palasharp di Milano con l'annessa passerella del meglio del culturame radical-chic meneghino e italiota, benedetta dall'editore di riferimento di molti tra costoro, presente nel catino urlante e circondato dall'adorante corte di alcuni tra i campioni della nuova stagione giustizialista sulla quale, con la consueta lucida analisi, ha scritto in questi giorni Ugo Intini. Si, perchè la questione è esattamente questa: sta andando in scena l'ennesima pantomima che disegna un Paese diviso tra supposti ipergarantisti da un lato e indignati giustizialisti in servizio permanente effettivo dall'altro, con la penosa ripetizione della recita di un canovaccio da avanspettacolo a cui questo Paese assiste attonito. Ovviamente, in codesto scenario, le voci che invitano alla ragionevolezza e ad un minimo di riflessione e sobrietà sono rese afone dagli schiamazzi scomposti di chi, da almeno un trentennio, si ostina a considerare il confronto politico come una sorta di ordalia mediatica.
Insomma, la pruderie giustizialista, somministrata da cerimonieri vecchi e nuovi, sembra rioccupare il centro della scena fornendo ad un Premier screditato e prossimo al capolinea, lievito per impastare a colpi di slogan tra l'ammicante e l'allarmato, l'argomento con il quale si è garantito la leadership quasi ventennale dell'Italia: la persecuzione mediatico giudiziaria nei suoi confronti.
Con il rischio concreto che riesca a scavallare anche l'ultimo ostacolo che, peraltro, è stato così bravo a costruirsi.
Sarebbe un déjà vu. Ma in giro c'è chi è ancora incapace (o, peggio, non vuole, poichè non gli conviene) di comprenderlo.Come gli ideatori e i protagonisti della kermesse milanese.
EP
guarda io dico che se tutti quelli che sono contro il berlusconismo e allo stesso Berlusconi avessero l'umiltà di confrontarsi e visto che l'intento è lo stesso probabilmente non staremmo ancora a parlare di Berlusconi e i suoi bravi,dobbiamo svegliarci e non fare le pulci fra di noi,bisogna aggregarsi bisogna essere numerosi e finiamola di sentirci sempre superiori agli altri,perchè sulle nostre divisioni prospera il berlusconismo,modestamente vorrei ricordare che quando è nato il fascismo la sinistra cercava di farsi bella e non guardando a quello che succedeva a destra poi è scoppiato il finimondo,perciò occhio compagni e amici di avventura.
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