Viene da interrogarsi come una nazione come la nostra, possa assistere alla sconvolgente tragicommedia che, va in scena da giorni sull'isola di Lampedusa senza che alcuno, tra i nostri pessimi governanti, abbia ancora concepito e realizzato uno straccio di piano degno di questo nome per uscire da un'emergenza che poteva, se non essere evitata, almeno fronteggiata con standard da paese civile.
Le immagini che vediamo quotidianamente, protagonisti gli sventurati abitanti dell'isola, di fatto lasciati da soli con migliaia di disperati migranti, abbandonati all'adiaccio in compagnia dei loro rifiuti ed escrementi, in un paese civile suonerebbero come la campana a morto per il premier, i suoi ministri inadeguati e imbelli e soprattutto per un personaggio primitivo e xenofobo come Umberto Bossi che seguita a ripetere ottusamente, a guisa di disco rotto, che i migranti "vanno respinti; e se tornano, vanno respinti di nuovo" che altro non è che un modo meno brutale per dire: "io non sono razzista, ma i meridionali, i negri e i marocchini stiano a casa loro", nobile argomento che era e resta la ragione vera dell'esistenza e, ahinoi, del consenso della Lega Nord.
"In fondo - penseranno certamente Bossi e i suoi seguaci - Lampedusa, piccola isola, si trova a sud del sud no? Che si arrangino i terroni!".
Con gente così ai vertici dello stato, possiamo ancora considerarci una nazione civile?
EP
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