Qualche giorno fa il leader di SEL, a tempo perso Governatore della Puglia, "uom di multiforme ingegno", essendo evidentemente a corto di narrazioni oniriche da propalare ai suoi sognanti adepti, si è esibito al teatro Petruzzelli di Bari, vestendo i panni di Masaniello (sic!) in una piece teatrale in compagnia del Procuratore Giancarlo Caselli che, manco a dirlo, interpretava un magistato inquirente. L'indomani, svestiti i panni dell'attore e reindossati quelli del narratore, a Milano (in Puglia s'era già fermato per troppo tempo) si è lanciato in un'intemerata affermando che la Regione Lombardia è ormai in mano alla mafia e alla 'ndrangheta, suscitando le ire del Cardinal Formigoni che per tutta risposta, arrotando vieppiù la sua curiale erre, l' ha definito un miserabile.Ora, a parte il poco edificante scambio di epiteti tra i massimi esponenti di due grandi regioni d'Italia che ne è seguito e che, da solo, la dice lunga sulle qualità politiche di entrambi i contendenti, pare di capire che la bulimia presenzialista dell'epigono del capo dei lazzaroni abbia tracimato al punto che ormai sembra fuori controllo.Tanto è vero che oggi il Procuratore antimafia Piero Grasso, di solito poco loquace, (a differenza di molti suoi colleghi), che in materia ne saprà forse più di lui, ha sottolineato come "Non sta in cielo nè in terra dire che il nord Italia sia diventato mafioso".
Occorrerebbe che, tra i suoi tanti impegni mediatici, il capocomico che dovrebbe fare il Governatore della sua regione, anzichè recitare e (stra)parlare di cose che non conosce e non attengono al suo ufficio si occupasse magari della perdurante azione invasiva della criminalità organizzata indigena pugliese che chiamasi Sacra Corona Unita e che non sembra proprio aver preso un periodo di vacanza.
A Napoli, patria di Masaniello, si usa dire che: "chell' ca' nun s' fa' nun s' sap"
EP
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