martedì 7 giugno 2011

IL CONSIGLIO DELL'ASSURDO

Riccardo Muti è giustamente e unanimemente considerato una delle massime eccellenze dell' Italia nel mondo.

Il Maestro rappresenta autorevolmente la grande tradizione musicale italiana che affonda le sue radici nel Medioevo ed è il miglior ambasciatore del patrimonio intellettuale e culturale del nostro Paese, a maggior ragione visti in tempi in cui le performances di chi ricopre ruoli istituzionali, ci rendono presso le altre nazioni, al minimo, oggetto di compassionevole commiserazione.
Non è semplice trovare parole adeguate per commentare e censurare quanto avvenuto ieri in consiglio comunale a Roma dove tre carneadi, Federico Mollicone, Andrea De Priamo e Lavinia Mennuni, neanche a dirlo esponenti di una corrente di exAN del PdL capitolino, seguiti in ordine sparso da altri consiglieri un pò distratti, con motivazioni tanto assurde quanto stupidamente strumentali hanno fatto mancare il numero legale al momento del voto per il conferimento della cittadinanza onoraria della Capitale al Maestro.
E' come se, mutatis mutandi, a suo tempo, a Parigi qualche ipotetico idiota si fosse messo di traverso quando fu conferita la Legion d'Onore, per esempio, ad Alexandre Dumas.
Appare doveroso citare i nomi di costoro per indicarli al pubblico ludibrio poichè "mettere in mezzo" il Maestro nelle grottesche dispute tra polli d'allevamento post fascista che insistono nel PdL capitolino, significa avere smarrito completamente il senso della decenza e del ridicolo.
In un paese normale una risata indignata seppellirebbe simili personaggi e il loro capo, nel nostro caso il sindaco Alemanno, al punto da indurli a togliere rapidamente il distrurbo.
Ma con l'aria che tira nei palazzi romani, c'è da scommettere che, al solito, purtroppo non succederà nulla.
EP

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