domenica 19 giugno 2011

B&B AL CREPUSCOLO

Grazie al web è stato possibile seguire l'evento di Pontida in diretta e ascoltare e osservare senza filtri le cose dette e i protagonisti della kermesse leghista costruita con i soliti ingredienti folkloristici, dagli spadoni agli elmi alla Obelix dal tripudio coreografico di soli padani e camice verdi, al ripristino, per dare una dignità simil culturale all'appuntamento, dell'improbabile accostamento con l'indipendentismo scozzese di Braveheart (che nessuno ha mai capito cosa c'entri).

Nonostante il gran fracasso e i riti grotteschi, le urla di un' improbabile speaker che cercava di galvanizzare il popolo leghista, in verità un pò freddino, l'agitarsi frenetico sul palco di Pota Calderoli, l'adunata è sembrata lo stanco e malinconico rendez vous di chi vuol farsi, nonostante tutto, tanto ma tanto coraggio.
Il capo, come lo chiamano i devoti pretoriani, nonostante abbia biascicato, rinverdendolo, il suo ben noto linguaggio da osteria della Bovisa, è apparso in tutta la sua debolezza, politica certo, ma soprattutto fisica, provato da uno stress al quale un uomo infermo che da anni convive con i postumi di un grave episodio ischemico, dovrebbe essere impedito di sottoporsi.
A fargli da corona il già citato e premuroso Pota, che peraltro, in soccorso del capo in palese stato di confusione e stanchezza, ha preso brevemente la parola per spararle grosse, il Bobo Maroni con il sempiterno sorrisetto stampato sul volto ma assai poco entusiasta, quel singolare personaggio che è la vicepresidente del Senato (come siamo messi male!) Rosi Mauro da S. Pietro Vernotico (Br), che urlava come un'invasata ballerina di taranta salentina "viva la Padania!", l'onnipresente Trota con l'espressione che il simpatico pesce d'acqua dolce assume dopo la bollitura e la ben nota e inquietante nomenklatura leghista, rappresentata dalla faccia terrea del viceministro Castelli.
Politicamente è successo poco, salvo il fatto che il Capo ha ammesso che il Governo ha commesso errori per poi rinnovare subito la prorogatio a un Premier bollito come e quanto lui, a meno che qualcuno non pensi, e magari ci creda pure, che la trovata propagandistica di trasferire ministeri a Monza abbia una qualche dignità politica.
La domanda da porsi è: con un governo sorretto da una presunta maggioranza imperniata su un leader in palese declino psicofisico e su un premier alle prese con le sue ossessioni e con i suoi processi c'è da stupirsi se, ad esempio, i brasiliani ci irridono per la faccenda Battisti, se Moody's ci declassa, se l'Europa ci considera una palla al piede?
Entrambi, B&B, sono al crepuscolo.
Se fossero i leader e non i padroni dei loro partiti, qualcuno, dall'interno, l'avrebbe già notificato ad entrambi.
Purtroppo, c'è da crederlo, non succederà.
C'è da augurare all'Italia che questo crepuscolo per niente malinconico arrivi rapidamente alla conclusione e non si trasformi in un lungo autunno desolato e desolante.
EP

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