lunedì 6 giugno 2011

LE "SCUSE" DI VENDOLA A PISAPIA

Con un magniloquente videomessaggio indirizzato a Giuliano Pisapia, dai toni immaginifici, pieno di aggettivi ed assonanze retoriche, Nichi Vendola ha cercato di rimediare alla gaffe fatta in Piazza Duomo a Milano, quando ha rubato la scena davanti alle migliaia di milanesi di ogni colore politico che non fosse l’azzurro ed il verde, i quali festeggiavano l’elezione di Giuliano Pisapia. Il Presidente della Regione Puglia si è “scusato” per essersi fatto cogliere dall’entusiasmo del momento, che lo ha indotto ad usare il termine “espugnato”, parlando di una Milano definita “fortino e bottino della destra”. E sin qui, va bene, e passi anche la ridondanza degli aggettivi, quando sarebbe bastato un eloquio più semplice e comprensibile, anche perché, e detto per inciso, il termine “espugnare” ricorda un po’ troppo da vicino quella “gioiosa macchina da guerra” che condusse il centrosinistra alla disfatta del 1994, Ma dal videomessaggio di Nichi Vendola non è arrivato alcun rammarico per l’aver utilizzato la festa milanese allo scopo di tentare di “intestarsi”, per dirla in politichese, la vittoria di Pisapia, vista come utile a rilanciare la partita delle primarie. Ed è questo il dato politico, riguardo al quale non è arrivata nessuna rettifica. Sarebbe stato opportuno ricordarsi e ricordare che la vittoria di Pisapia, nella quantità e nella qualità dei consensi ottenuti, è stata la vittoria di un’idea di Milano e della politica che non è patrimonio esclusivo di alcuna parte, e che si fonda in buona sostanza sulla capacità di unire e non su quella di marcare le differenze, ragionando e facendo ragionare con quelle sobrietà e stile che Pisapia ha saputo mostrare.
Presumere che le numerose elezioni di sindaci del centrosinistra al primo turno ed ai ballottaggi indichino, oltre al ripudio del berlusconismo ed alla volontà di voltare pagina, anche la vittoria di una particolare visione del centrosinistra, sarebbe come voler trascurare una parte dei dati della realtà ed esaltarne altri, per addomesticarla a sostegno della dimostrazione di un proprio teorema. Operazione questa, rischiosissima, nel momento in cui è evidente che la sconfitta del berlusconismo è tutt’altro che conseguita, e che questa richiede, più che la dimostrazione di teoremi, la capacità del centrosinistra di convincere una larga maggioranza del Paese di saperne meglio interpretare le aspirazioni e l’interesse comune.

GIM CASSANO

1 commento:

  1. In realtà hai ragione da vendere Gim, anche se verso Vendola, accanto ad una rigorosa severità nel giudizio politico aggiungi delle venature di dileggio un po' stridenti. Hai raagione dicevo, perché il vero voto politico di queste amministrative è proprio quello di Milano. E rappresenta esattamente la vittoria di una "particolare visione" del centro sinistra. Che è la visione e l'immagine che ha espresso Pisapia. Una visione che io chiamo di "sinistra ragionevole": anche radicale nei principi, ma pragmatica e riformista nell'azione di governo. E, soprattutto, mai urlata. Sbaglierò, ma credo che lo "schema" Pisapia sia l'unico che può portare la sinistra a recuperare una credibilità consistente e a far pesare le ragioni sue proprie in alleanza col centro. Bisognerà cercare col lanternino un altro Pisapia per candidarlo a premier.
    un caro saluto Enrico Antonioni

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