sabato 11 dicembre 2010

I TRASFORMISTI 9

Non poteva che finire così.

Con un esposto di Antonio Di Pietro alla Magistratura.
E' l'unica corda che l'exmagistrato ruspante ha ampiamente dimostrato di essere in grado di suonare.
Mica si preoccupa di chiedere scusa a quegli italiani boccaloni che hanno votato il suo partito franchising, composto in gran parte da mezze tacche, personaggi che ha raccattatto in questi anni sui territori con il metodo della pesca a strascico.
Persino il sinistro De Magistris, suo epigono e sodale, quello che si inventò l'inchiesta Why Not, rivelatasi poi una bufala clamorosa, che causò la fine del governo Prodi e la gogna mediatica per decine di persone, ha scoperto che l'Idv così non può andare avanti.
Diciamola tutta: il guano in cui sono immerse le istituzioni è il risultato di anni nei quali i protagonisti della politica hanno avuto le facce di Berlusconi e Di Pietro, con le relative corti (che osano chiamare partiti, ma per favore!), che sono i primi (anche se non gli unici) responsabili dell'indecente e progressivo scadimento della politica nazionale dinanzi a cui sono posti gli attoniti cittadini.
Uno perchè ha una concezione autoritaria e aziendale delle istituzioni e considera il parlamento un luogo dove collocare yes men e bad girls che devono solo garantire la presenza fisica nelle aule parlamentari e premere bottoni per consentirgli di farsi gli affari suoi, l'altro perchè specularmente ha creato un mostro similpartito in cui collocare cacicchi ex-post, un pò di amici e magistrati sputtanati (come De Magistris, spedito a Bruxelles a far danni), che gli consentono di spargere, berciando con sintassi approssimativa nei salotti televisivi dei genuflessi anchormen, il seme del giustizialismo autoritario.
I risultati di questo impasto mefitico sono i De Gregorio e i Razzi e tutti gli iscritti, vecchi e nuovi, alla palude trasformista, gente che ha in testa il pensiero unico del galleggiamento e della transumanza al solo scopo di non perdere benefici e sinecure derivanti dallo status di parlamentare.
Tutti si domandano ansiosamente come finirà martedi'.
Finirà male in ogni caso. Perchè dovremo tenerci non solo una pletora di gente priva di un minimo di senso delle istituzioni e della decenza ma soprattutto perchè l'agenda della politica (se di politica è giusto parlare, cosa di cui dubito) continuerà ad essere dettata dai Berlusconi e dai Di Pietro.
Con una conseguenza, peraltro non nuova: l'ennesima abdicazione della politica a favore del potere giudiziario, improriamente e nuovamente chiamato ad assolvere un ruolo di supplenza che non gli compete.

THE CHAMALEON


Nessun commento:

Posta un commento