mercoledì 29 dicembre 2010

LETTERA AL CORRIERE DELLA SERA

IL CENTROSINISTRA DEL SAPER FARE

La Nazionale di Bearzot potrebbe fornire l'ispirazione. La Nazionale quarta in Argentina e quella prima in Spagna. Entrambe. Un gruppo collaudato aperto ai più giovani, gioco spumeggiante retto da una difesa solida, il sostegno di un Presidente – quindi di una nazione -, una guida con un piglio mai bellicoso. Un'ottima combinazione di creatività e di esperienza, quella stessa sinergia che fece uscire l'Italia, tra il 1943 e il 1948, dal tunnel in cui era stata precipitata dal fascismo morente.
Al ciclo berlusconiano che tramonta si deve opporre una squadra che fondi la sua coesione ed il suo progetto su quegli stessi fattori e che faccia del lavoro, della conoscenza, della inclusione e del merito i pilastri attorno ai quali costruire una politica nuova.
Sull'asse tra la sinistra riformista, i cattolici democratici ed i liberaldemocratici di centro si può coltivare l'idea di un'Italia normale. Un Piano Marshall etico e politico destinato alla ricostruzione di una nazione che ha smarrito la sua missione, rancorosa ed egoista nella forbice sempre più aperta tra ricchezza e povertà, seduta sulla porta di casa con lo sguardo perso nel vuoto.
La ricostruzione deve avvenire fuori dal Parlamento e passare intanto dalle città che in primavera andranno al voto. 'L'aria della città rende liberi' recitava un detto medievale. Nelle città ancora oggi maturano i semi del nuovo, le radici del cambiamento. Da lì bisogna partire.
Prima di parlare di 'primarie', una trappola per i riformisti non ancora legati in una coalizione certa, bisogna spiegare agli italiani le cose che si intendono fare.
Il 'centrosinistra del saper fare'. Il più bel regalo per l'anno nuovo che si possa fare all'Italia.

RICCARDO NENCINI
Segretario Nazionale Psi

6 commenti:

  1. Questo tuo intervento, compagno Nencini, non mi convince. Nell'asse con quelli che definisci "cattolici democratici" verrebbero inclusi anche i clericali alla Casini e vecchi gruppi e apparati democristiani. Noi dovremmo, intendo "noi" in senso allargato non essendo iscritto al PSI, rappresentare invece insieme a radicali e ecologisti la componente autenticamente laica e libertaria del centrosinistra. Poi le alleanze - sui contenuti, sui programmi - non devono essere precluse a nessuno: e se questo concetto vale per Casini a maggior ragione deve valere per IDV, SEL e Federazione della sinistra. Sono distante, per molti versi, dalle posizioni della sinistra radicale, ma non credo che dobbiamo rieditare una "conventio ad excludendum" nei confronti di chicchessia. Un saluto ed un augurio di buon anno
    Fabio Ruta

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  2. L'incontro tra i cattolici democratici, che sconfissero i democristiani conservatori,e i socialisti fu alla base del successo del primo centrosinistra.Il PCI non capi e fece ferrea opposizione,pur sapendo che la divisione in blocchi non consentiva una sua partecipazione al governo.Oggi la situazione è mutata.La forza dei cattolici democratici è in calo nel PD e attiene a posizioni spesso di potere o legate alla gerarchia vaticana,su attestazioni di mero appiattimento.Perciò si parla di fusione a freddo.Ora non si può pensare che il centro sinistra possa vincere contro la destra sulla base dell'apporto degli ex comunisti che sono nel PD,in Sinistra Ecologia e Libertà,in Rifondazione Comunista,nella lista Grillo ed in parte anche in Di Pietro che si è preso i voti giustizialisti.Nel centrosinistra oltre gli ex comunisti resterebbero una parte minoritaria della sinistra DC,il PSI e una parte dei Verdi.
    Si comprende che non serva a vincere una coalizione siffatta.Occorrono i liberaldemocratici ed i cattolici democratici che non stanno nel centrosinistra e che per forza non debbono stare
    nel costituendo terzo polo.C' è una fascia sempre più larga di elettori, moderati ma democratici, che non vogliono votare Berlusconi
    ma che non si fidano di questo centrosinistra,che bene o male riproduce in
    grande parte L'Unione.
    Certo occorrerà un punto di equilibrio programmatico e politico senza isterie e senza
    appiattimenti-Del resto nel PD non convivono due anime profondamente diverse ?
    Vendola non rigetta l'alleanza con l'UDC.Allora,
    tranne di Pietro,che è incompatibile con questo progetto ,tutti dentro previo accordo programmatico.Altrimenti non solo rivincerà Berlusconi,ma quest'ultimo spaccherà il terzo polo,prendendone una gran parte e assicurando al centrodestra una continuità di governo per tanti anni ancora.Non si può sostenere che Berlusconi è un populista,un plebiscitario,un'anomalia e poi non attrezzarsi per batterlo._Ad un'anomalia acclarata si contrapponga una rete di convergenze democratiche e sociali
    che voglia applicare e difendere la costituzione
    repubblicana,rispettare i diritti delle persone,affrontare la crisi economica ,battersi
    per un Mezzogiorno dimenticato,combattere con durezza la criminalità.

    Giovanni Palillo Segretario Regionale PSI Sicilia e componente Direzione Nazionale

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  3. Se per democrazia,qualcuno intenda vincere l'elezioni e poi riandare a votare,sono veramente stufo(è,la mia eta' che me lo impone;56 anni quanti governi fantasmi ho visto).
    Incontrare tutti e scieglere quello che si converge di piu' non è una bestemmia,la vera bestemmia essere tra'gli stati piu'importanti della E.U.e non riuscire ad amministrare,o meglio snellire uno stato fermo al muro di Berlino,e credetemi sono tantissimi.
    Fa' benissimo il nostro segretario a cercare di trovare in tutti i partiti,e poi con un congresso anche straordinario fare delle scelte.
    PELUSO ANTONIO

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  4. DAVID BENITO GALLARDO30 dicembre 2010 alle ore 21:04

    Buona sera:Io sono convinto che la riunificazione TRA il P.S.I.(PARTITO SOCIALISTA ITALIANO),IL NUOVO P.S.I.(NUOVO PARTITO SOCIALISTA ITALIANO)E IL P.S.D.I.(PARTITO SOCIALISTA DEMOCRATICO ITALIANO)è la unica scelta possibile.

    !!!!!!Per la rinascita del P.S.I.(PARTITO SOCIALISTA ITALIANO)COL SUO SIMBOLO STORICO, IL GAROFANO ROSSO,LE SUE LISTE E I SUOI CANDIDATI,SENZA COALIGARSI INSIEME A ALTRI PARTITI!!!!!!!



    !!!!!!!PER UN PARTITO SOCIALISTA ITALIANO(P.S.I.)AL SOSTEGNO SOLTANTO DEI SUOI CANDIDATI!!!!!!!


    !!!!!!!PER UN PARTITO PER TUTTI I SOCIALISTI ITALIANI:IL P.S.I. (PARTITO SOCIALISTA ITALIANO)COL SUO SIMBOLO STORICO,IL GAROFANO ROSSO,RISULTATO DELLA FUSIONE TRA IL P.S.I.(PARTITO SOCIALISTA ITALIANO),IL NUOVO P.S.I.(NUOVO PARTITO SOCIALISTA ITALIANO)E IL P.S.D.I.(PARTITO SOCIALISTA DEMOCRATICO ITALIANO).


    Questa è la mia opinione .


    Un abraccio E BUON ANNO A TUTTI I SOIALISTI ITALIANI.

    david.


    DAVID BENITO GALLARDO.TORREJÓN DE LA CALZADA(MADRID).SPAGNA.

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  5. Il 'centrosinistra del saper fare' é un bello slogan.

    Intanto bisogna dichiarare quali sono gli attori del centrosinistra: se il centro sinistra é il generico insieme "sinistra riformista, cattolici democratici, liberaldemocratici di centro" siamo ben lontani dall'averli individuati con certezza e comunque mi pare più un CENTROsinistra che un centroSINISTRA.
    Mi rimane comunque l'ansia di sapere da chi sarebbe composta la "sinistra riformista". E l'altra angosciante domanda é: i socialisti ne farebbero parte alla spicciolata, in gruppi da due a dieci o sottoforma di partito; e con quali definite certezze programmatiche e organizzative?

    La ricostruzione avvenga pure fuori dal Parlamento e passi intanto dalle città che in primavera andranno al voto. Avvenga dove può e passi dove deve, ma avvenga velocemente e sulla base di certezze politiche non cangianti come la pelle di camaleonte. Gli elettori hanno bisogno di riconoscersi in progetti duraturi, non possono rincorrere le tattiche mutevoli di dirigenti in cerca di occupazione.

    Su questo sono infatti d'accordo "prima di parlare di 'primarie', una trappola per i riformisti non ancora legati in una coalizione certa, bisogna spiegare agli italiani le cose che si intendono fare" e con quali attori le si vogliono fare.

    Stiamo forse dicendo che la politica italiana deve finirla di prendersi gioco degli italiani e della democrazia? Si stiamo dicendo questo!
    Solo così "si può coltivare l'idea di un'Italia normale".

    Claudio Marra

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  6. Centro-sinistra del fare. Bella e significativa formula. Purché non ci si attardi poi a declinarla in etichette e personaggi (si può stare con Casini? Che fare con Vendola? Come trattare il FLI?).
    Il centro sinistra originario, che pure è stato guidato e promosso da Amintore Fanfani, acerrimo avversario del divorzio, ha attuato riforme coraggiose e - quelle sì - davvero epocali: la nuova scuola media unica, la nazionalizzazione dell'energia elettrica, la cedolare d'acconto e poi lo Statuto dei lavoratori, l'istituzione della commissione antimafia, la legge c.d. Sullo sui suoli (ahimé vanificata), l'attuazione delle regioni, il divorzio.
    Fatti dunque, di cui i socialisti sono stati protagonisti culturali, prima che politici, assieme al meglio della politica italiana di governo.
    Azioni che furono generate da pensieri alti, capaci cioè di leggere nel presente i segni degli sviluppi futuri, di concepire progetti e programmi su prospettive generazionali e non solo mere operazioni di sopravvivenza politica nell'hic et nunc.

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