giovedì 2 dicembre 2010

L'ITALIA DEL BUONGOVERNO

Torniamo a Rimini ventotto anni dopo la Conferenza programmatica che in molti hanno indicato, negli anni a venire, come uno dei punti più alti dell’elaborazione politica del riformismo italiano. Torniamo nella Rimini dei ‘meriti e bisogni’ e vi portiamo le eccellenze dei nostri amministratori.

‘L’Italia in Comune’ è un titolo che sottolinea due cose: gli amministratori locali sono il nostro miglior volano per recuperare consensi nella società; l’Italia che vogliamo è radicalmente diversa rispetto al modello sociale esistente. Un’Italia fondata sulla inclusione, sul merito, sul buongoverno, su una politica sobria e trasparente, sui nuovi diritti. Laica.
L’Italia di oggi ha paura e la paura si batte con un progetto fatto di certezze e di passione: certezze per la sicurezza personale, certezza di un lavoro e di un tetto sotto il quale vivere, certezza per la scuola dei figli, per l’autobus o il treno che arrivino in orario.
Un progetto riformista fondato sull’inclusione e rivolto a quel ‘quarto stato’ che ha retto l’economia italiana nel vortice della crisi senza avvalersi di nessuna tutela. Uno su sei ha perso il posto di lavoro e nessuno ha scioperato per ricordarlo. Afoni. Invisibili. Anche per il sindacato, organizzato ancora oggi secondo lo schema imposto dalla società industriale di massa.
Gli amministratori sono coloro che meglio di tutti possono individuare le rotte del cambiamento ed è dovere di un partito come il nostro coltivare di più e meglio le identità territoriali, le tante piccole storie che unite assieme fanno dell’Italia una nazione straordinaria.
Il legame con il territorio, la presenza nelle comunità intermedie è la strada maestra per cancellare le paure e costruire il futuro.
Vogliamo e dobbiamo essere un partito ‘glocal’, ovvero preparare una nuova generazione di amministratori municipali e legarli alla soddisfazione dei problemi quotidiani; educarli ad ascoltare i cittadini ed a coinvolgerli nel governo della comunità; contendere il terreno palmo a palmo dove la Lega va ogni giorno a sporcarsi le mani.
Il nostro partito ha costruito la sua storia attraverso generazioni di ottimi sindaci e consiglieri appassionati e battaglieri che hanno fatto della capacità di saper mantenere un rapporto stretto e diretto con le comunità di appartenenza l’elemento in grado anche di ribaltare i rapporti di forza con gli altri partiti. Punteremo di nuovo su di loro. In alleanze “larghe” aperte a simboli civici, e movimenti locali di cui condividiamo le idee. E, prima di primarie sulle persone, primarie delle idee.
La Rimini del terzo millennio, quella degli amministratori e del buongoverno, può diventare il nuovo inizio per il PSI.

RICCARDO NENCINI

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