sabato 17 settembre 2011

RISCHIO AUTARCHIA

La stagione politica di Berlusconi è agli sgoccioli ma la fretta non deve essere cattiva consigliera nella scelta delle alleanze.Il Nuovo Ulivo, fondato sull'asse privilegiato tra Pd, Idv e SeL, ricalca un'esperienza che si è rivelata fallimentare proprio sul terreno programmatico e di governo. Proporre una leadership di questo genere rischia di condannarci all'autarchia politica, allontanando l'elettorato moderato e riformista senza lasciare spazio alla possibilità di un'alleanza con l'Udc.
La strada giusta insomma per un'altra stagione di governo del centrodestra.
RICCARDO NENCINI

3 commenti:

  1. Carissimo Compagno Nencini, dice esattamente il vero quando parla di rischio autarchia.....e di un nuovo ulivo con la triade PD,IDV,SEL in previsione fallimentare....

    Ma il compito storico dei Socialisti e' ristrutturare e culturalmente guidare la sinistra vera, quindi il miraggio UDC e terzo polo che si candida a guidare i moderati e non i Socialisti e non ha nulla a che fare con la nostra cultura, va immediatamente accantonato, aprendo subito le condizioni per l'alternativa a sinistra nel Socialismo, portando via Vendola dalla triade ed insieme a tutte le altre forze della sinistra storica italiana gettare le basi per un grande MOVIMENTO SOCIALISTA DEL LAVORO,che sceglie le proprie alleanze (naturalmente nell'alveo del centrosinistra) ma non dovra' mai piu' essere il cespuglio di nessuno......

    Perche'la Sinistra siamo noi....rispettiamo le altre posizioni, ma di lezioni progressiste e libertarie non ne possiamo accettare ne dai Bolscevichi/cattocomunisti del PD ne dall'anomalo antisocialista Di Pietro e tantomeno dall'ultra moderato Casini....

    Quindi AVANTI CON L'ALTERNATIVA DI SINISTRA NEL SOCIALISMO !!!

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  2. L’accordo vero o presunto che a Vasto ha visto protagonisti i segretari delle forze politiche del PD IDV e SeL, in prospettiva della nascita del nuovo Ulivo che dovrà affrontare le prossime scadenze elettorali, ancora una volta non ha tenuto di conto di una delle radici fondamentali dei quella unione,quella cultura socialista liberale, laica e riformista che soltanto il PSI può rappresentare perché quegli elementi valoriali che ne costituiscono il proprio stesso DNA.
    Nessuno può sostituirsi al PSI se non come surrogato che però non ne’esalta i valori.
    Costruire il nuovo Ulivo rassemblando i partiti che in questo periodo sono uniti semplicemente dal grido di “via Berlusconi da palazzo Chigi” senza peraltro avere un progetto politico comune di ampio respiro che guarda al domani, è un regalo che rischia di premiare ancora una volta la destra becera e dannosa che ci sta governando ormai da troppi anni con evidenti danni al Paese. Occorre un’azione diversa che sappia coinvolgere le forze sane e rinnovate della politica nazionale, quelle che ancora possono esprimere valori che hanno da affermarsi in Italia ed in Europa senza per questo pretendere un’adesione a qualcosa di già precostituito; le alleanze si formano insieme intorno a programmi condivisi che insieme si predispongono e si sostengono senza primogeniture, programmi in grado di guardare ai veri bisogni degli italiani, all’esigenza ormai irrinunciabile di una nuova crescita occupazionale, economica e culturale e di una riaffermazione sul piano internazionale, di una riforma istituzionale che migliori i rapporti tra lo Stato ed i cittadini senza mettere in dubbio i fondamenti della Costituzione.
    Non si può costruire un centrosinistra in Italia che non preveda la presenza di una forza ultracentenaria che ha dato coscienza e sviluppo al popolo italiano;
    una forza politica che nel passato ha sì commesso degli errori – su molti dei quali comunque la storia ha ancora da dire – ed ha pagato caramente, resistendo però perché i valori di giustizia sociale, di equità, di solidarietà, di cooperazione, di pace tra i popoli, di libertà dal bisogno, sono valori universali validi ieri come oggi.
    Un nuovo Ulivo costruito senza il PSI è come il clarinetto senza l’ancia; significa aver messo insieme un progetto non in grado di parlare al centro moderato del Paese, significa perpetuare gli errori del passato.
    Non basta gridare “via Berlusconi da palazzo Chigi”; occorrono idee, fatti e uomini adatti allo scopo; serve ringiovanire le istituzioni senza perdere per strada le esperienze maturate; serve essere accoglienti verso gli altri, senza perdere la propria identità di cui sempre andare orgogliosi.
    Evitiamo che la gattina frettolosa faccia i gattini ciechi (il PD dovrebbe insegnare qualcosa a riguardo dei risultati delle semplici sommatorie); discutiamo di progetti e programmi, le alleanze verranno da sole.
    Il Socialismo è ben vivo ed ha ragione di affermarsi per il bene dell’Italia.

    Graziano LUPPICHINI
    Rosignano 18 settembre 2011

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  3. L'idea di un'alleanza con l'UDC non mi piace molto, sarebbe preferibile costruire un'alleanza social-democratica, purtroppo però realisticamente diventa difficile. Il PD è un partito "contenitore" dove c'è tutto e il contrario di tutto, l'IdV dovrebbe rappresentare una movimento c.d. "civico" anche se poi di fatto è la lista Di Pietro mentre SeL che dovrebbe essere una formazione di sinistra moderata e riformista nella realtà non si capisce cosa sia.... ho paura che diventi la lista Vendola (guardando la loro tessera di iscrizione 2011 notavo che un lato della tessera era formato dalla fotografia di profilo di Vendola...non è certo un buon inizio per un partito di sinistra moderato e riformista). Con questa situazione politica e la grave crisi economica che rischia di far crollare il sistema quindi un'alleanza con l'UDC non può essere esclusa a priori.
    Quello che però è veramente urgente per noi socialisti oggi, non è pensare alle alleanze,ma cercare di riorganizzare e di rivitalizzare il partito sul territorio.Occorre inanzitutto aumentare le occasioni di incontro, conoscenza e discussione tra i tesserati, possibilmente a livello provinciale o altrimenti pluri-provinciale - regionale. Inoltre sarebbe anche utile considerare la possibilità di autofinanziarci ( è il mezzo migliore di finanziamento dei partiti) attraverso una sottoscrizione volontaria e straordinaria tra i tesserati in modo da avere maggiori risorse finanziarie in preparazione della futura campagna elettorale.Perchè l'obbiettivo deve essere un partito socialista a due cifre percentuali..e a quel punto le alleanze si valuteranno.
    Marco B.

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