martedì 11 ottobre 2011

UN BEL GUAIO

Walter Veltroni ha scelto il giorno ideale per riguadagnare il proscenio mediatico per rilanciare le sue vulcaniche trovate strategiche.Il giorno in cui la sua sodale francese Segolene Royal, duramente punita dall'elettorato socialista alle primarie, si scioglieva in un pianto dirotto di fonte all'occhio delle telecamere, probabilmente ancora incredula del suo risultato, il nostro, a Roma, alla riunione della sua "non-corrente" (vien da domandarsi se esiste un maldestro aspirante spin doctor che ha suggerito a Walter una simile, ennesima idiozia o se non sia più probabilmente farina del suo sacco), rilanciava la sua onirica visone della politica con le solite affermazioni già sentite a proposito di partito leggero, vocazione maggioritaria ecc, tutta roba utile a destabilizzare il Pd a far tirare il fiato al PdL, insomma a complicare la vita, già non facile, della coalizione di centrosinistra che di tutto avrebbe bisogno meno che di rilanci di questa natura. Una coalizione che, (finalmente qualcuno dovrebbe cominciare a dirlo, senza lasciare lo spartito a quella cima del pensiero occidentale che è Matteo Renzi, altro mirabile esempio di propalatore di fumosi proponimenti che è il primo a smentire con i fatti, visto che interpreta la carica di sindaco a guisa di piccolo despota), da anni è condizionata da personalità che, visti i risultati ottenuti, farebbero bene a coltivare unicamente i loro hobby o a scrivere libri di memorie.Walter Veltroni è il principale responsabile politico del disastro elettorale del centrosinistra nel 2008, poiché fu lui a provocare la crisi del governo Prodi che portò l'Italia alle elezioni anticipate, lui, postcomunista, che inventò il Pd, partito leggero, all'americana (una sua fissazione), a vocazione maggioritaria, lui che, ispirato da disordinate letture di apprendisti stregoni della sinistra alla Anthony Giddens, così come faceva in Francia Madame Royal, predicava una supposta terza via che superasse la socialdemocrazia, con il bel risultato che allora fu battuto, e che oggi il Pd, vero ircocervo della sinistra, appare un partito aidentitario, senza un vero collante politico e valoriale, tenuto insieme da un crogiuolo di personalismi, interessi e strategie antitetiche che, quotidianamente gli assestano colpi che, a lungo andare, potrebbero rivelarsi esiziali. In Francia "la gauche", la sinistra, è il Ps, partito nel quale convivono filoni di pensiero tra loro anche profondamente diversi ma fortemente ancorati ai valori del socialismo democratico. Al punto che la meteora Royal, che tentò maldestramente di accantonarli, come fece e insiste a fare Veltroni in Italia, in pochi anni è passata da candidata all'Eliseo (sconfitta), a candidata alla carica di segretario del Ps (sconfitta) per terminare la sua parabola con la devastante performance alle primarie di domenica scorsa. Il tutto nel volgere di soli quattro anni.
C'è da esserne certi: si è trattato del canto del cigno di Madame, che, verosimilmente, lascerà la ribalta della politica nazionale. Già, perché, nei paesi normali, le carriere politiche dei leader, o aspiranti tali, dopo le sconfitte, hanno termine.
In Italia non è così.
Veltroni,che è sulla breccia da almeno vent'anni, nonostante una serie impressionante di rovesci, continua imperterrito a riproporre se stesso e il suo debol pensiero e, purtroppo, in giro c'è ancora gente, nei media e nel suo partito, che seguita a dargli credito.
Un bel guaio per il campo della sinistra riformista.
EP

3 commenti:

  1. Caro E , non potevi esprimere meglio tutto quanto scorre nei pensieri di noi socialisti a proposito del responsabile del "bel guaio"
    Maria Cipriano

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  2. Sono sempre convinto che se dovesse andare in Africa, farebbe danni anche lì....

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  3. ma un vi lamentate tanto con il PD che vi da i posti in toscana ,in lombardia ecc..ecc...pensate di fare un congresso democratico anzichè chiuso come quelli che facevano a Mosca qualche tempo fa.L.M di Livorno

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