Bianca Balti con la figlia |
Mentre scriviamo queste note a Roma e in altre città italiane, gli studenti stanno protestando contro un governo e contro un ministro che stanno scientificamente demolendo l'edificio dell'istruzione pubblica che, al contrario, dovrebbe essere in cima ai pensieri di chi governa un grande paese come l'Italia con lo sguardo rivolto al futuro e dunque collocando la scuola di stato, la sua crescita e ammodernamento, tra i punti qualificanti dell'agenda delle cose da fare subito.Non è stato e non sarà così e occorrerebbe che chi ancora spera che questo governo possa adottare anche una sola decisione per il bene dell'Italia, sarebbe opportuno che ne prendesse finalmente atto. Perché, a parte il Premier, ormai in preda ad un evidente delirio politico che tracima spesso in un delirio puro e semplice, come è pensabile che al vertice dell'istruzione pubblica, rimanga una personalità che in questi anni e in particolare in queste ultime settimane ha dato una clamorosa dimostrazione di ignavia, incompetenza e presunzione mediante un decisionismo dettato unicamente dalla palese volontà di devastare la già fragile impalcatura dell'istruzione statale?
Come è pensabile che una simile caricatura di ministro, al netto dei ricorrenti sfondoni in tema di conoscenza delle normative e di gestione di una struttura complessa come quella di viale Trastevere non avverta minimamente il bisogno di mettersi in discussione o, al minimo, di porre rimedio a una situazione scandalosa, adottando misure che in qualche modo arginino i disastri che ha combinato e che sono sotto gli occhi di tutti?
Nell'Italia che osserva con fin troppo rassegnato distacco l'autunno berlusconiano è purtroppo possibile: è possibile che (e questa è davvero l'ultima, più grave ancora della barzelletta vivente dei neutrini), ai quiz per il concorso a preside, siano stati somministrati ai candidati ben 1000 quiz sbagliati nella forma e nella sostanza.
Altrove un ministro, piaccia o no, responsabile politico di un simile errore, per forza o per amore avrebbe rassegnato le sue dimissioni. In Italia figuriamoci: se non se ne va un Premier che ha da tempo varcato la soglia dell' impresentabilità politica e personale perché mai dovrebbe andarsene un ministro dell'istruzione che parla di tunnel per neutrini e consente che un concorso per dirigenti scolastici venga gestito da incompetenti e ignoranti? Fortunatamente leggiamo che la figlia della Balti ha solo 3 anni.
Alla mamma e a noi resta almeno la speranza che quando la piccola sarà in età scolare ci saranno un altro premier e un altro ministro dell' Istruzione
1
RispondiElimina