Da ieri è cominciata la
campagna elettorale che sarà lunghissima e, viste le premesse,
virtualmente cruenta.
Lo si avverte non tanto
per le cose che dice il Premier, tanto poi le smentisce qualche ora
dopo, prendendosela "more solito" con i giornalisti che
distorcono le sue parole e il suo pensiero ma dal dissotterramento di
pratiche parainformative che le sue corazzate televisive e i suoi
giornali stanno riciclando con il solito zelo che le caratterizza
ogniqualvolta si avvicina una scadenza elettorale.
Il cavaliere ha costruito
le sue fortune in politica certo giovandosi della potenza di fuoco
delle sue televisioni ma occorre riconoscere che il mezzo lo conosce
e lo sa usare, a differenza dei suoi competitori, malati inguaribili
di tafazzismo mediatico.
Le sue obbedienti
redazioni hanno approntato i piani di disinformazione subliminale
scegliendo accuratamente gli interlocutori da invitare nei programmi:
comunisti doc e fieri di esserlo e proclamarlo, ai quali non pare
vero di avere servita una tribuna mediatica per apparire.
Ed ecco sfilare i
Diliberto e i Marco Rizzo, pronti a sedersi alla tavola del "nemico"
pur di apparire e millantare una supposta loro influenza nel campo
dell'opposizione e a sparare le residue cartucce a loro disposizione
per trascinare il dibattito politico sui binari che il Premier
preferisce, consentendogli l'interpretazione della pantomima
dell'eroe senza macchia e senza paura, ultimo baluardo contro
l'avvento dei comunisti.
Come se non bastasse, dal
fronte La7, il prode Telese, affiancato dal berlusconiano Porro,
occupa un week end mettendo a disposizione In Onda ai grillini e a
Fausto Bertinotti, offrendo un contributo notevole alla causa.
Intanto Diliberto
confeziona una miccia micidiale , che a Nosferatu Sallusti non pare
vero di poter accendere.
Il Procuratore aggiunto
della Repubblica di Palermo, Antonino Ingroia, dal palco del
congresso del Pdci, fornisce un assist ai berluscones, pronunciando
affermazioni che, nonostante i ripetuti appelli che il Capo dello
stato ha rivolto ai magistrati in tema di sobrietà, un magistrato
non dovrebbe mai proferire e, a seguito delle quali, in un paese
normale, il Csm dovrebbe intervenire poiché Ingroia, oltre a portare
fieno in cascina alla causa berlusconiana, ha inferto una lesione
gravissima all'ordine che, c'è da giurarci, tornerà ad essere
oggetto delle attenzioni dei media del premier che rilanceranno alla
grande il tormentone delle "toghe rosse".
Non basta. Al termine di
un weekend nel quale Matteo Renzi ha impazzato su tutti i media con
le sue nuove, per dirla con Giuliano Amato, "cento padelle",
un campionario di demagogia a un tanto al kilo, è andato in onda un
nuovo episodio del serial ventennale del centrosinistra "Facciamoci
tanto ma tanto male".
Il chierichetto del Pd di
Raitre Fabio Fazio, un birichino che come il suo amichetto Floris,
non ha eguali nel costruire e puntellare leadership virtuali, ha dato
voce alle mirabolanti esternazioni del sindaco di Firenze che,
verosimilmente, da ieri è entrato nella top ten personale degli
sciagurati anchor men e spindoctors di Raitre che al centrosinistra,
riescono, da sempre, a combinare solo danni.
E' perfetta l'analisi: b. soffia sul fuoco della divisione nel centro sinistra per impedire ogni possibilità di ricambio di governo. Ma B. fa il suo mestiere e fino a quando gli va bene statene certi cge continuerà imperterrito. Bertinotti con l'ICI non ve lo ricordate dove condusse il centro sinistra. La cosa grave è che il PD gioca in proprio, subendo i ricatti del letterato di pietro, ed incapace di proporre una politica credibile. Vogliono mettere insieme i cocci della sinistra con il grande centro. Che buffonata. Quanto durerebbe? Vogliono fare i socialisti senza aver mai pagato il prezzo della Bad Godesberg, anzi, proclamandosi tali ma odiando visceralmente i socialisti tout court. Fino a quando accontentano, magari con una presidenza di consiglio regionale qualcuno e basta, tutto bene. Continuo a credere che una battaglia solitaria sarebbe la soluzione migliore, senza farsi imbavagliare dalle coalizioni che sono un avera gabbia per " il pensiero unico ". Così è difficile crederci. Non ci basta solo testimoniare. Basta con 15 anni di non poliica pensando solo a avere un posto in parlamento.
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