Secondo i cultori della materia, il più perfetto manuale di merchandising è il pontificale romano. Per ogni circostanza della vita di qualsiasi individuo, dal povero analfabeta al monarca, della sua famiglia, della comunità e della nazione cui appartiene sono previste cerimonie, funzioni, benedizioni e preghiere. A pagamento, ovviamente.
Tra le comunità ci sono anche quelle ecclesiali, ovviamente. e la massima ambizione di una parrocchia, di una diocesi, di un ordine religioso è avere uno o più santi nelle proprie file.
Ma anche la Chiesa nel suo complesso ha bisogno di santi, e più sono popolari, più pellegrini offerenti arriveranno alle varie fasi della proclamazione.
Però siamo nel secolo veloce, e anche della diffusione incontrollabile dell'informazione, per cui i tempi prudentemente lunghi delle santificazioni di un tempo vanno bruciati in fretta: ci saranno più pellegrini quando tanti hanno ancora il ricordo visivo del santificato, e poi, col tempo chi sa cosa può succedere. Magari una monaca che ha ricevuto un miracolo, certo, ma purtroppo anche una Ruby che si inventa fantasiosi rapporti, o un movimento popolare sudamericano che si chiede perché Giovanni Paolo II ha fatto fare una vita d'inferno a mons. Romero, e ha esaltato il ruolo dei legionari di Cristo e del loro indegno fondatore. Insomma, meglio sbrigarsi, come dice anche Berlusconi degli impacci costituzionali ai suoi voleri.
CLAUDIO BELLAVITA
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