A meno che prenda corpo e venga dimostrata la (improbabile) tesi del complotto, Dominique Strauss-Kahn ha di fronte a sè un futuro nero, anzi nerissimo.Perchè su taluni reati gli americani, il cui background etico, occorre non dimenticarlo, è calvinista, proprio non scherzano e soprattutto non fanno sconti, anche se l'imputato è uno degli uomini più potenti della terra.
I reati fiscali e sessuali sono considerati crimini tra i peggiori, come ci narrano vicende più o meno recenti che hanno visto potenti restare impigliati nelle maglie della giustizia a stelle e strisce e finire in carcere condannati senza alcuna attenuante a pene tutt'altro che miti.
Certo la vicenda, per le modalità con le quali avrebbe agito DSK, da vecchio satiro ingrifato, lascia sconcertati e qualche breve considerazione occorre pur farla.
Intanto, parafrasando Nenni, "Tutta Parigi sapeva".
In altre parole che DSK fosse ossessionato dal sesso, in Francia era cosa di pubblico dominio e fa un pò specie che i nostri compagni socialisti francesi pensassero di affidargli la sfida dell'anno prossimo contro Sarkozy.
E' comprensibile l'imbarazzo di Martine Aubry ma forse, nonostante i sondaggi lo dessero vincente (e comunque avrebbe dovuto passare per le primarie), un pò di prudenza non avrebbe guastato, considerato che il tema delle abitudini sessuali border line di DSK sarebbe stato comunque un argomento forte nelle mani della destra nella campagna elettorale del 2012.
La Francia non è un paese bigotto e moralista (lo stesso Sarkozy ha sempre goduto fama di tombeur des femmes) ma i comportamenti, le ostentazioni di DSK, avrebbero potuto, di per sè, costituire un grave handicap per un candidato della gauche all'Eliseo.
Comunque vada a finire questa storiaccia, DSK ha chiuso, questo è certo. Adieu FMI, adieu Elysee.
Sicuramente si tratta pure di un colpo di maglio inferto alla supponente "grandeur" dei cugini transalpini, sempre pronti a fare la morale agli altri e inclini a pratiche autoassolutorie.
E' altrettanto certo che la vicenda non si trascinerà a lungo poichè la giustizia americana è molto rapida.
Esattamente il contrario di quanto (non) sta avvenendo da noi in relazione a episodi e contesti molto simili che hanno visto protagonista il satiro di Villa San Martino di Arcore e la sua corte.
Visto il trattamento mediatico giudiziario che stanno riservando a DSK, purtroppo non possono esservi dubbi su quale sia la considerazione in cui nostri alleati d'oltreoceano tengono il nostro Premier.
EP
Fossimo un paese a parte si potrebbe anche avere un barlume di speranza. temo che (in Italia) siamo un mondo a parte.
RispondiEliminaL.
Non conosciamo i fatti e le prove per cui è meglio astenersi da giudizi sommari, ma se l'accusa fosse provata, sarebbe un fatto gravissimo la violenza sessuale su una donna lavoratrice e non sarebbe di certo equiparabile alla situazione italiana. E sarebbe ancora più grave perchè compiuta da uno che si definisce socialista.Lasciamo quindi stare il "background etico calvinista" e auguriamoci che i fatti siano diversi da come presentati dalla stampa altrimenti sarebbe una "Caporetto" dei socialisti europei.
RispondiEliminaMarco B.