martedì 31 maggio 2011

COME VOLEVASI DIMOSTRARE

Cerco di ragionare individuando alcuni elementi a mio avviso inoppugnabili sui dati elettorali. Il primo è che si tratta di un voto con una sua forte valenza politica. Non la si riscontra solo nel risulatto di Milano e Napoli (dove va compiuta una più singolare valutazione), ma anche nell’andamento delle altre città, da Trieste a Novara, da Cagliari a Pavia. Quando c’è nei risultati elettorali un minimo comun denominatore vuol dire che c’è un elemento politico. E quell’elemento politico è l’insoddisfazione nei confronti del governo e in particolare del presidente del Consiglio, che tanto si è speso in questa campagna elettorale, probabilmente persuaso di portar una dote ai suoi candidati e non accorgendosi invece di portar loro un danno. Occorre, poi, anche prendere lucidamente atto che il malessere nei confronti del governo non è solo un dato italiano. Basti considerare come ha votato la Germania, ma anche, recentemente, come ha votato la Spagna, dove Zapatero col suo Psoe ha perso perfino la roccaforte storica di Barcellona, un pò come Milano per il Pdl. Ma siccome il presidente del Consiglio ha sempre affermato che l’Italia era diversa, e che il suo governo, contrariamente agli altri europei, aveva vinto sempre nelle elezioni amministrative e regionali durante la legislatura, allora il premier deve prendere atto che anche il suo governo è come gli altri e che anche in Italia si respira quel vento di insoddisfazione e di preoccupazione verso il futuro che si avverte altrove. Ma in Italia questo assume un effetto ancora più rilevante che negli altri paesi perchè in Italia vi è una sovraesposizione del leader molto più forte che non in altri paesi, dove vengono ancora votati i partiti. Credo che tutto questo non produrrà solo malessere nella maggioranza. Penso che all’interno del Pdl e anche nella Lega si leveranno forti segnali di cambiamento. Non so se questi segnali di insofferenza, che già si sono peraltro più volte manifestati, provocheranno anche un rinnovamento nella leadership del governo. Se questo dovesse avvenire la sinistra dovrebbe preoccuparsi non poco, perchè perderebbe Casini e Fini, che verrebbero coinvolti in un centrodestra senza Berlusconi. E’ più probabile che, come avviene sempre, quando il leader non riconosce i suoi errori (avvenne anche nel Psi con l’ultimo Craxi) la colpa venga fatta ricadere sui suoi, sul suo partito, sui suoi candidati, sui suoi ministri. E si accenda una dura polemica che potrebbe dar vita anche a sostanziali mutamenti negli assetti interni e di governo. La cosa semplice è che Berlusconi ha perso la sua spinta propulsiva, ammesso che mai l’abbia avuta. Certo l’ha persa nei confronti degli italiani. E questa è la vera notizia. La sinistra e il centro devono, però, non entusiasmarsi troppo. E dar vita a una proposta alternativa che oggi ancora non c’è. Vivere sugli allori può essere pericoloso. E, Giuliano Ferrara lo ha ricordato giustamente, per pensare che una fase si è chiusa davvero bisogna che ne sia pronta un’altra. Che ancora non c’è. A meno che non si voglia intendere che Pisapia e De Magistris rappresentino un nuovo progetto politico di carattere nazionale. Può anche darsi, ma i requisiti per vincere le elezioni politiche mi paiono altri. Attenzione, perchè se c’è sempre un De Magistris che impedisce all’alternativa di centrodestra di approfittare del disastro della sinistra a Napoli, ci può sempre essere un Tremonti che impedisce alla sinistra di approfittare del disastro del centrodestra a Roma. Gli italiani sono i primi a spostarsi da un polo all’altro senza alcuna reticenza. Come volevasi dimostrare.


MAURO DEL BUE



sabato 28 maggio 2011

MILANO. APPELLO DEGLI ELETTI DEL PSI A TUTTI I SOCIALISTI, LAICI E LIBERTARI PER PISAPIA SINDACO. - Partito Socialista - Primo piano

MILANO. APPELLO DEGLI ELETTI DEL PSI A TUTTI I SOCIALISTI, LAICI E LIBERTARI PER PISAPIA SINDACO. - Partito Socialista - Primo piano

FAR FINTA DI NULLA

CPI (Casa Pound Italia) è un'organizzazione di estrema destra che ha come background ideologico un confuso e velleitario patchwork politico economico, costituito principalmente da agghiaccianti quanto improbabili riletture di pezzi di ideologia nazista, dal Manifesto di Verona della RSI e dalle bislacche teorie economiche del controverso poeta americano Ezra Pound, che fu tanto fondamentale nella storia della letteratura mondiale del 900, quanto entusiasta e sguaiato supporter di Mussolini e del fascismo, in particolare quello di Salò, militanza che i suoi connazionali, a guerra terminata, gli fecero pagare con efferatezza rinchiudendolo prima in un campo di prigonia in Toscana e poi per lunghi anni in un manicomio in patria.

Insomma, CPI è un soggetto politico che, per definizione, si colloca agli antipodi rispetto ai valori di cui Psi e Fgs sono eredi e testimoni.
E' dunque certamente legittimo dissentire dalla decisione di Luigi Iorio di partecipare a Foggia, la sua città, alla presentazione di un libro scritto da un esponente di un'organizzazione che si può definire border line.
Ciò che non è nè lecito, nè accettabile ma, al contrario, è inquietante è la indecente gazzarra, sono le aggressioni verbali, e le minacce di cui Luigi è stato fatto segno da chi si esercita nel superare con prassi e modalità da pre-anni di piombo, quegli stessi esponenti dell'ultradestra che dice di voler combattere.
Chi ha costretto Luigi a ricorrere alla protezione delle forze dell'ordine per esercitare serenamente il diritto di esprimere un'opinione, confrontandosi e confutando democraticamente il pensiero di chi si trova politicamente e culturalmente a una distanza siderale, ha fornito la cifra della propria velleitaria e criminale stupidità.
Occorre pure segnalare, a corredo e a seguito di questa brutta vicenda, il solito strabismo miope della maggioranza dei media e l'assordante silenzio degli esponenti del centrosinistra che hanno omesso di solidarizzare pubblicamente, come sarebbe stato doveroso fare, con il segretario nazionale della FGS.
Doveroso in particolare per Nichi Vendola, il quale forse perchè preso dall'elaborazione di altre narrazioni con cui affabulare le platee prone ai suoi bizantinismi non si è accorto che questi fatti sono avvenuti in una città della Regione di cui è Governatore.
O, peggio, è probabile che se ne sia accorto, che quantomeno ne sia stato informato ma ha preferito far finta di nulla.
EP

martedì 24 maggio 2011

IL SUK

È inquietante che il destino dell'Italia sia in mano ad una classe politica che abdica alle proprie responsabilità di governo per comportarsi come il più scaltro dei mercanti di un suk. Dopo aver giocato sulle paure dei cittadini, ora si barattano i ministeri, come fossero caciotte. È la dimostrazione che chi ci governa non ha un progetto politico, non ha una visione per il futuro dell'Italia; in una parola ha fallito. Il compra-baratta-vendi berlusconiano funziona in Parlamento ma non nel Paese reale e gli elettori hanno dimostrato, con il voto amministrativo, che non credono più alle promesse dei mercanti del suk. Domenica prossima sarà l'occasione per ribadirlo.


RICCARDO NENCINI

E ADESSO SPOSTIAMO ANCHE IL COLOSSEO

Due ministeri a Milano, uno a Napoli, da Roma arriverebbe anche Totti, metà Colosseo e la fontana di Trevi, tranne le monetine che resterebbero a  Tremonti. Il Vaticano non sarebbe trapiantato, ma parte del colonnato del Bernini potrebbe essere trasferito in piazza del Plebiscito a Napoli, dove arriverebbe anche Bertolaso con una clinica di massaggiatrici gratuite e la spazzatura di Monza in cambio di voti (diciamo un voto al chilo). Tra le varie ed eventuali: qualora dovesse vincere la Moratti, il resto della famiglia, compresa l’Inter, sarà trasferito a Lampedusa ed Etò direttamente in Africa, il Po arriverà da Piacenza a Milano, mentre zingari e moschee verranno dati immediatamente alle fiamme. Le moschee, però, non subito. Se Lettieri vincerà a Napoli, la camorra e Cosentino saranno tresferiti a Milano in cambio di Cassano, mentre Capri e Ischia ospiteranno gratuitamente tutti gli iscritti al Pdl, tranne Gasparri, perchè spaventa i turisti. E il Vesuvio non erutterà mai più. Perchè ci penserebbe Mastella…
MAURO DEL BUE

lunedì 23 maggio 2011

GIOVANNI FALCONE

Giovanni Falcone è stato e continua ad essere esempio di lealtà e democrazia. La grandezza umana e l’eredità morale che ci ha lasciato Giovanni Falcone devono essere simbolo di giustizia e libertà per il nostro Paese.Il ricordo della strage di Capaci rinnova un senso di dolore e sgomento al quale si unisce un sentimento di orgoglio per avere conosciuto una figura coraggiosa, di straordinaria umanità, che ha perso la vita per combattere la mafia e per difendere i più alti valori dello Stato.

RICCARDO NENCINI

NORMALITA'

Inizia l'ultima settimana di campagna elettorale a Milano e il re barbaro reindossa i panni dismessi di capo dei baluba rispolverando argomenti, lessico e gestualità che l'hanno reso popolare, nella speranza (che appare vana) di invertire il trend elettorale e di riaccendere l'orgoglio lumbard cloroformizzato da anni di servaggio al Cavaliere.

A Umberto Bossi, ministro della Repubblica Italiana, è concesso di tutto: gesti dell'ombrello, dito medio alzato, turpiloquio, proverbi da postribolo, infine anche le pernacchie agli alleati
http://video.corriere.it/bossi-pernacchia-formigoni/1e9fa698-84a6-11e0-8f6d-f05899f85374
Al contrario, una ragazza che apostrofa con un "fai ridere" il sindaco uscente e probabilmente non rientrante, viene sottoposta a un "normale controllo di polizia"
http://video.corriere.it/ragazza-urla-moratti-fai-ridere/3384129a-848a-11e0-8f6d-f05899f85374

Normale?
Milano, i milanesi meritano questo tipo di normalità?

EP


venerdì 20 maggio 2011

TELETRAVAGLIO

E' di ieri l'annuncio che  l'emittente satellitare Current Tv, fondata da Al Gore, probabilmente tra qualche settimana, in assenza di fatti nuovi, sparirà dal bouquet dell'offerta agli abbonati di Sky Italia.

Nata nel 2008, questa emittente aveva all'inizio mantenuto le promesse del suo fondatore ed era divenuta una preziosa fonte d'informazione alternativa schizzando in alto nei contatti e negli ascolti, poichè forniva un'informazione davvero libera e soprattutto planetaria.
Da qualche mese a questa parte, tuttavia, a qualunque ora del giorno o della notte l'abbonato Sky voglia sintonizzarsi sul canale 130, può star sicuro che vedrà comparire il faccino del Saint-Just de noantri impegnato nei suoi sermoni monotematici e forcaioli.
Insomma l' icona del canale 130 recita ancora Current ma la corretta lettura è Teletravaglio.
Si legge in un comunicato di Sky Italia che " l'ascolto medio giornaliero di Current TV nel 2011 è stato finora di un totale di 2952 telespettatori, con una perdita del 20% rispetto ai 3.600 spettatori medi del 2010. Se poi si analizza il prime time, tra il 2011 ed il 2010, la perdita di ascolti di Current TV è prossima al 40%".
Nel gergo televisivo simili performances si chiamano flop.
Nel medesimo comunicato si legge pure che per il rinnovo del contratto con Sky Italia, Current TV ha "richiesto un aumento dei corrispettivi da parte di Sky pari al doppio di quelli attuali".
In altre parole, c'è stata, verosimilmente grazie alla sovraesposizione sull'emittente di Marco Travaglio, una più che sensibile flessione degli ascolti e il management di Current cosa fa? Cambia il palinsesto? Neppure per sogno anzi, chiede a Sky più soldi di quanti ne incassa ora e annucia pure la new entry del genero di Berlinguer, Luca Vendolino Telese, che sta già facendo discreti danni agli ascolti de La7.
Naturalmente sono già cominciati i bla-bla e i piagnistei, le accuse oblique al perfido Murdoch, pronto ad inciuciare con Berlusconi, il tutto a casa del Mentore di Travaglio, Michele Santoro il quale, ospita Al Gore e riesce nell'impresa di snocciolare i dati dello share e degli introiti pubblicitari della Rai (e dunque appellandosi al mercato) per difendere Annozero per poi fare un'inversione di 360° per promuovere la derelitta Teletravaglio che Sky non intende strapagare perchè gli ascolti sono in caduta libera.
Fantastico!
Che cosa c'entri in tutto questo la "libera informazione" non è dato saperlo.
EP





giovedì 19 maggio 2011

LA MADRE DELL'IDIOTA

Si usa dire che la madre dei cretini è sempre incinta.

Ma è, per definizione, ignota.
Fuori di metafora da ieri è divenuta nota la madre di un idiota perchè stata evocata dal figlio che ha dato, in quel di Cannes, la plastica dimostrazione del tipo ideale di chi può essere annoverato nel novero.
Si tratta della madre del regista danese Lars Von Trier, considerato da almeno un decennio un grande della cinematografia mondiale e dunque molto "trendy" nell'esclusivo e snobistico ambiente dei cinematografari della Cote d'Azure.
Durante una sconcertante conferenza stampa a margine del Festival costui ha reso la seguente affermazione : "Credevo di avere origini ebraiche ed ero contento, poi ho saputo da mia madre che non era esattamente così e ho scoperto le mie origini tedesche.
Sono un po' nazista anche io e sono contento lo stesso. Capisco Hitler perché capisco l'uomo pieno di male"
Sarebbero state già bastevoli queste parole ma il gentiluomo, non soddisfatto e in pieno delirio logorroico è andato oltre sostenendo che "Israele è un dito nel culo" (sic!).
Qualche ora dopo qualcuno con un pò di sale in zucca deve avergli spiegato che le aveva sparate davvero grosse e che sarebbe stato meglio che presentasse le sue scuse che tuttavia non sono apparse per nulla convincenti.
Tra le opere più note di Von Trier spicca un cortometraggio dal titolo "Idioti" di cui è regista, sceneggiatore e montatore e di cui val la pena leggere la trama narrativa perchè è utile per comprenderne il profilo umano e culturale.
Che è esattamente quello che dichiara nel titolo.
EP

martedì 17 maggio 2011

UN PREDELLINO DI SINISTRA

Il ciclo berlusconiano è ormai finito e queste elezioni lo hanno dimostrato ampiamente.

Per questo nel centrosinistra occorre rimettere in campo il progetto riformista interrotto nel 2004 e fare "un predellino di sinistra".
Vadano come vadano i ballottaggi mi pare che il dato di Milano sia ormai strutturato.
Rimane in piedi una struttura bipolare che crea grosse difficoltà al Terzo polo.
La Lega è andata bene mentre è crollato il Pdl e un centrosinistra con una base riformista può essere uno sfidante competitivo alle prossime politiche.
Noi socialisti abbiamo cancellato l'onta del 2008, quando ottenemmo l'1%, mentre oggi abbiamo preso il 2-2,1% a livello nazionale.
Nel biennio 2004-05, il centrosinistra composto da Margherita, Socialisti, Radicali e Ds, vinse tutte le elezioni, sia quelle europee che le regionali.
Poi è nato il Pd lasciando fuori la componente socialista e laica.
Il Pd dovrebbe riprendere in mano la storia interrotta e far nascere un nuovo soggetto politico veramente riformista.
Non sono interessato a portare i socialisti nel Pd.
I soggetti della sinistra riformista oggi in campo dovrebbero invece sciogliersi e rifondarsi in un progetto comune da qui a un mese.

RICCARDO NENCINI

STELLA MARINA SOCIALISTA

UN BUON VIATICO

I dati delle elezioni amministrative confermano la sensibile avanzata del centrosinistra.

Considero i consensi ottenuti dai candidati e dalle liste del Psi, che nel complesso superano il 2%, molto soddisfacenti.
I socialisti ottengono risultati rilevanti, confermando un trend di crescita che raggiunge punte significative, come il clamoroso successo a Città di Castello dove Luciano Bacchetta è stato eletto Sindaco della città umbra al primo turno con il 51% dei voti e il Psi ha conseguito il 21, 2% con 5 consiglieri e a Melfi, dove Livio Valvano sfiora la maggioranza assoluta e il partito si assesta al 17,1%.
Tra i comuni capoluogo di provincia di rilievo, tra gli altri, i risultati delle liste Psi a Grosseto (7.5%), Siena (7.1%), Barletta (6%), Salerno (4.5%), Caserta (5,7%) e Savona (3.7%).
Tra i comuni non capoluogo vanno segnalati i risultati di Sessa Aurunca in provincia di Caserta dove il Psi è il primo partito del csx con il 16% dei voti, San Bendedetto del Tronto con il 7.7% Ciampino con il 5.7% e San Giovanni in Fiore (Cs), comune nel quale la sezione del Psi era stata fatta segno di un grave atto intimidatorio, con il 5.9%.
Un buon viatico per il nostro partito che si conferma come forza indispensabile per la crescita della coalizione di centrosinistra.
GERARDO LABELLARTE

lunedì 16 maggio 2011

AL DUE PER CENTO.

Da Milano arriva un avviso di sfratto per Berlusconi.

Dal capoluogo lombardo arriva un segnale estremamente chiaro perché è lì che Berlusconi si era speso impegnando la sua immagine a fianco del candidato Moratti. Anzi, è come se avesse chiesto di votare per lui contro il centrosinistra. Era lui stesso capolista, aveva sostenuto in pieno la campagna di aggressione contro Pisapia, e invocato l’ennesimo referendum. I dati di Milano trovano già conferme dal resto d’Italia. Il centrodestra non sfonda né a Bologna né a Napoli mentre ha già perso Torino. Proprio da Torino, con il successo di Fassino, giunge la conferma migliore della forza di un profilo riformista per tutto il centrosinistra.
A questo successo hanno dato il loro contributo i socialisti, in netto progresso rispetto alle precedenti elezioni politiche e regionali, raccogliendo con le liste del Psi, un buon risultato che dovrebbe attestarsi a livello nazionale, con i dati già in nostro possesso ma non ancora ufficiali, sopra il due per cento.
Molto bene a Salerno, Macerata, Barletta, Siena e Savona, con oltre il 5%.
Infine una novità e una conferma, entrambe al femminile
La novità arriva da Stella (Sv), il paese di Pertini, dove la candidata socialista Marina Lombardi, batte il centrodestra ed è sindaco col 62% dei voti.
La conferma da Codigoro (Fe) dove Rita Cinti Luciani, responsabile nazionale pari opportunità del Psi, è stata riconfermata sindaco.
RICCARDO NENCINI

SATIRI

A meno che prenda corpo e venga dimostrata la (improbabile) tesi del complotto, Dominique Strauss-Kahn ha di fronte a sè un futuro nero, anzi nerissimo.Perchè su taluni reati gli americani, il cui background etico, occorre non dimenticarlo, è calvinista, proprio non scherzano e soprattutto non fanno sconti, anche se l'imputato è uno degli uomini più potenti della terra.
I reati fiscali e sessuali sono considerati crimini tra i peggiori, come ci narrano vicende più o meno recenti che hanno visto potenti restare impigliati nelle maglie della giustizia a stelle e strisce e finire in carcere condannati senza alcuna attenuante a pene tutt'altro che miti.
Certo la vicenda, per le modalità con le quali avrebbe agito DSK, da vecchio satiro ingrifato, lascia sconcertati e qualche breve considerazione occorre pur farla.
Intanto, parafrasando Nenni, "Tutta Parigi sapeva".
In altre parole che DSK fosse ossessionato dal sesso, in Francia era cosa di pubblico dominio e fa un pò specie che i nostri compagni socialisti francesi pensassero di affidargli la sfida dell'anno prossimo contro Sarkozy.
E' comprensibile l'imbarazzo di Martine Aubry ma forse, nonostante i sondaggi lo dessero vincente (e comunque avrebbe dovuto passare per le primarie), un pò di prudenza non avrebbe guastato, considerato che il tema delle abitudini sessuali border line di DSK sarebbe stato comunque un argomento forte nelle mani della destra nella campagna elettorale del 2012.
La Francia non è un paese bigotto e moralista (lo stesso Sarkozy ha sempre goduto fama di tombeur des femmes) ma i comportamenti, le ostentazioni di DSK, avrebbero potuto, di per sè, costituire un grave handicap per un candidato della gauche all'Eliseo.
Comunque vada a finire questa storiaccia, DSK ha chiuso, questo è certo. Adieu FMI, adieu Elysee.
Sicuramente si tratta pure di un colpo di maglio inferto alla supponente "grandeur" dei cugini transalpini, sempre pronti a fare la morale agli altri e inclini a pratiche autoassolutorie.
E' altrettanto certo che la vicenda non si trascinerà a lungo poichè la giustizia americana è molto rapida.
Esattamente il contrario di quanto (non) sta avvenendo da noi in relazione a episodi e contesti molto simili che hanno visto protagonista il satiro di Villa San Martino di Arcore e la sua corte.
Visto il trattamento mediatico giudiziario che stanno riservando a DSK, purtroppo non possono esservi dubbi su quale sia la considerazione in cui nostri alleati d'oltreoceano tengono il nostro Premier.
EP

sabato 14 maggio 2011

UN PAESE NORMALE.ORA.



"L'altra sera mi sentivo Spartacus e avrei voluto trafiggere con la pesante spada tutti quei politici che vanno in tv a raccontare fandonie, a cambiare idea, a urlare i continuazione. Avrei smaniato per chiamare a raccolta i gladiatori per vendicarmi di tutti quei programmi che mettono in scena le disgrazie, fingendo di interessarsene. Avrei desiderato spezzare tutte le catene di conformismo, volgarità, stupidità che ogni giorno ci condizionano, ma trovano puntualmente riscontro in mille programmi tv".
(Aldo Grasso,  14 maggio 2011 da Corriere.it)

http://www.corriere.it/spettacoli/11_maggio_14/vorrei-fare-spartacus-contro-le-urla-dei-politici-aldo-grasso_1c2676f6-7deb-11e0-b8e5-ff5d2143f9c2.shtml




mercoledì 11 maggio 2011

IN ZONA CESARINI

Come la politica, nell'ultima settimana di campagna elettorale, anche l'informazione dà il peggio di sé. Ultimi in ordine di tempo i dossieraggi infamanti nei confronti di Bianca Berlinguer, e l'immancabile discesa dall'albero dell'Agcom, che si accorge tardivamente di quanto il servizio pubblico sia squilibrato a favore di Berlusconi”.

Alla direttrice del Tg3 va tutta la mia stima e solidarietà per gli attacchi di cui è oggetto in queste ore. Una professionista di riconosciute qualità ed una delle poche a tentare di garantire nel suo tg un'informazione equilibrata e rispettosa di tutte le parti politiche, al contrario di qualche suo collega.
Quanto alla reprimenda dell'Agcom arriva in zona Cesarini. I soliti velleitari richiami ad un maggior equilibrio dell'informazione radiotelevisiva e le risibili sanzioni comminate a questo o a quel tg danno la cifra dell'assoluta mancanza di regole e di controllo. Altro che Bielorussia, in Italia le cose vanno molto peggio.
RICCARDO NENCINI

venerdì 6 maggio 2011

UN'EPINAY ITALIANA

Come si fa – prendendo in prestito le parole di Antonio Giolitti - a costruire in Italia una sinistra “credibile, affidabile e praticabile”?

Io aggiungerei: a chi dar retta, a Veltroni o a Napolitano?
Il primo ripropone dopo il test elettorale di Milano e Napoli la riapertura del confronto interno al Pd, ovvero la messa in discussione del segretario attuale, per ripercorrere la strada fallimentare dell’autosufficienza del Pd, negando l’alleanza elettorale con i riformisti, ma accettando il cappio estremista di Di Pietro.
Il Presidente della Repubblica suggerisce invece un’analisi impietosa degli ultimi quindici anni, che non si limiti al solo Pd, ma a tutti i partiti dell’opposizione che si richiamano alla sinistra.
Inneggiare però all’intervento di Napolitano senza mettere mano a ‘questa’ sinistra sarebbe un comportamento da sciocchi.
La risposta la devono dare per primi i partiti della sinistra riformista, Pd e socialisti, con la mossa del cavallo, da fare subito dopo queste amministrative.
Evitiamo di ricadere nelle polemiche autoreferenziali e passiamo direttamente a dare vita ad un movimento nuovo di zecca che si richiami al socialismo liberale; un “partito per l’Italia” legato al Pse e che si batta per allargare l’Internazionale socialista all’area democratica, dialogando con Obama, ma anche con i leader laici che possono emergere dalla stagione di rivolgimenti che sta interessando alcuni Paesi africani.
Noi siamo pronti a una costituente che riprenda la strada interrotta nel 2005, quella della coalizione riformista, a partire da Pd e socialisti.
Quella coalizione segnò una duplice vittoria, nelle europee del 2004 e nelle regionali del 2005 vinse perché era “credibile, affidabile e praticabile”; e furono le ultime vittorie.
Ci serve un’Epinay italiana.

RICCARDO NENCINI

mercoledì 4 maggio 2011

LA RIVOLUZIONE DEL BUON SENSO ITALIANO

Ho letto con interesse la (amara) riflessione del direttore Macaluso sul futuro del centrosinistra. Annoto con soddisfazione che la sua voce è una delle più autorevoli, a sinistra, a fare un esplicito riferimento al socialismo italiano.

Lo schema di un partito di ispirazione social-liberale alleato con il cattolicesimo democratico è il nucleo di un progetto riformista di governo che i socialisti italiani già intravidero negli anni '80. Da lì in poi, con la crisi della Prima repubblica, è iniziata una traversata infinita in un deserto nel quale un PSI più piccolo si è trovato a predicare senza essere ascoltato.
Un inciso, doveroso, è per i tanti “Soloni” che oggi rilevano, con aura verginale, quanto sia pesante l'assenza di una forza socialista a due cifre in Italia; gli stessi che hanno contribuito a distruggere la bella storia del socialismo italiano e si sono guardati bene dall'offrire gratuitamente un'idea.
Una breve riflessione sul merito delle questioni.
Dobbiamo partire da un'idea in grado di convincere l'Italia e da valori che possano scaldare i cuori della gente. L'opzione social-liberale (che contiene e allarga il campo di quella social-democratica) è la risposta.
Se il centrosinistra cerca di vincere la partita in Parlamento, nel“compra-baratta-vendi” berlusconiano, la sconfitta è certa. Berlusconi (e chiunque dopo di lui) si batte non con un nuovo frontismo giustizialista, ma con una coalizione della sinistra riformista fondata sul merito, l’inclusione, la responsabilità, capace sciogliersi dalle consuetudini del passato e di rompere tradizioni che hanno assunto la forma di corporativismi e conservatorismi.
Il merito è il principale strumento per tendere alla giustizia sociale, stabilire una uguaglianza di opportunità e sconfiggere il familismo amorale. Riconoscere e premiare il talento nei luoghi di lavoro, valutare non solo l'anzianità ma le tante prestazioni che un uomo e una donna producono in una vita, promuovere eguaglianza e combattere l’egualitarismo. Il merito riguarda naturalmente la scuola e l'università, riguarda amministratori e legislatori.
L'inclusione è la risposta per i lavoratori atipici e flessibili, quel “quarto stato” che ha retto l’economia italiana nel vortice della crisi senza avvalersi di nessuna tutela. Afoni. Invisibili. Anche per il sindacato, organizzato ancora oggi secondo lo schema imposto dalla società industriale di massa. Più di quattro milioni, in larga parte diplomati e laureati, senza pensione, senza ferie, in molti contratti senza diritto alla maternità. Includere significa considerare i cittadini non solo come produttori ma anche come consumatori, imporre la parità di genere, consentire ai migranti in regola con la legge di godere dei nostri stessi diritti.
La responsabilità, infine. Come valore per chi governa la cosa pubblica, come responsabilità verso chi si trova nella condizione del bisogno: non solo quella che discende, con mano pubblica, dall’alto verso il basso, ma sussidiarietà, mobilitazione di risorse aggiuntive per coprire nuovi rischi e favorire la nascita di una “welfare community” adeguata al nostro tempo. Responsabilità individuale intesa come partecipazione.
È il portolano per la rivoluzione del buonsenso che serve all'Italia. Realizzarla è possibile, riportando la voce del riformismo italiano, socialista e liberale, fuori dal deserto degli eretici.



RICCARDO NENCINI
Segretario nazionale PSI

domenica 1 maggio 2011

MEGLIO SBRIGARSI

Secondo i cultori della materia, il più perfetto manuale di merchandising è il pontificale romano. Per ogni circostanza della vita di qualsiasi individuo, dal povero analfabeta al monarca, della sua famiglia, della comunità e della nazione cui appartiene sono previste cerimonie, funzioni, benedizioni e preghiere. A pagamento, ovviamente.

Tra le comunità ci sono anche quelle ecclesiali, ovviamente. e la massima ambizione di una parrocchia, di una diocesi, di un ordine religioso è avere uno o più santi nelle proprie file.
Ma anche la Chiesa nel suo complesso ha bisogno di santi, e più sono popolari, più pellegrini offerenti arriveranno alle varie fasi della proclamazione.
Però siamo nel secolo veloce, e anche della diffusione incontrollabile dell'informazione, per cui i tempi prudentemente lunghi delle santificazioni di un tempo vanno bruciati in fretta: ci saranno più pellegrini quando tanti hanno ancora il ricordo visivo del santificato, e poi, col tempo chi sa cosa può succedere. Magari una monaca che ha ricevuto un miracolo, certo, ma purtroppo anche una Ruby che si inventa fantasiosi rapporti, o un movimento popolare sudamericano che si chiede perché Giovanni Paolo II ha fatto fare una vita d'inferno a mons. Romero, e ha esaltato il ruolo dei legionari di Cristo e del loro indegno fondatore. Insomma, meglio sbrigarsi, come dice anche Berlusconi degli impacci costituzionali ai suoi voleri.

CLAUDIO BELLAVITA