Il neosindaco di Torino Piero Fassino è l' esponente della sinistra italiana che in questi anni, più di ogni altro, pur tra millle e una contraddizioni e contorsioni, con i fatti e non a chiacchiere, ha impresso una svolta riformista al partito postcomunista di cui è stato leader, non facendosi scrupolo di riconoscere pubblicamente i limiti e gli errori del Pci a cominciare dal rapporto con il Psi negli anni ottanta e novanta. Occorre dargli atto di un'onestà politico intellettuale che in ancora troppi settori del centrosinistra, si stenta a ritrovare. Dunque non desta stupore che su molte questioni egli esprima opinioni affini a quelle dei socialisti.Tuttavia è curioso come nell'intervista a Repubblica (pag.9) in edicola oggi, rilasciata il giorno in cui ha lasciato il seggio di parlamentare alla Camera (ieri), rinunciando al doppio incarico, in molte sue parti si possano leggere affermazioni non simili ma del tutto identiche a quelle che, sul tema dei costi della politica, da almeno tre anni si ritrovano nei programmi dei socialisti e nelle frequenti dichiarazioni del segretario nazionale fino al punto di essere divenute un vero e proprio karma: sobrietà, rigore, trasparenza.
C'è di più: sul tema del riordino istituzionale Fassino afferma che ci sono comuni (8000) con meno di 3000 abitanti per i quali occorre intervenire con le unioni comunali e che in questo ambito va inserita la questione del superamento delle province. Che è esattamente una tra le 10 proposte (la n.6) che non più tardi di ieri mattina sono state suggerite da Nencini con una lettera aperta ai segretari dell'opposizione di cui, neanche a dirlo, Repubblica e il circuito mediatico nazionale, si sono ben guardate di dare conto.
Più comodo fare un bel copia e incolla con Fassino.
EP
mettere ai primi posti dei costi della politica i comuni sotto i tremila abitanti, non credo faccia onore a chi sostiene ciò. Vivo in un comune di duemila abitanti e sono stato amministratore per vent'anni in diversi periodi nell'ultima ero ViceSindaco, la mia indennità era di 90 € senza telefono e senza rimborsi Kilometrici. Posso assicurarVi che gli amministratori di questi comuni fanno grandi sacrifici che solo la passione politica può mitigare. Vorrei richiamare l'attenzione sulla proposta di Calderoli il quale è avezzo a fare porcate. Io credo sia più giusto dimezzare le indennità parlamentari a tutti i ilvelli e non dimezzare il numero, cosi facendo ancora una volta i poteri forti avrebbero la meglio, inoltre le zone forti sarebbero rappresentate mentre le aree deboli fuori dal parlamento.
RispondiEliminaLe proposte avanzate dalla segreteria sono certamente condivisibile e con la buona volontà di tutti forse attuabili in tempi medio - brevi ma noi socialisti dobbiamo avere anche progetti più ambiziosi, dobbiamo avere un progetto politico di lungo termine che deve diventare il nostro obiettivo principale e il nostro manifesto politico; questo progetto da realizzare sono gli Stati Uniti d’Europa. Un progetto che non è realizzabile in alcuni anni ma sono necessari alcuni decenni tuttavia le basi occorre iniziarle da subito, bisogna prima di tutto realizzare una Costituzione europea, cominciare a pensare di devolvere competenze degli Stati nazionali a un governo federale europeo ( esteri, difesa, economia, fisco, ricerca… ) e ampliare il ruolo di garanzia del Palamento Europeo, oltretutto sarebbe un bel risparmio per i costi della politica nazionale. Il rischio di non concludere questo progetto è che tra quarant’anni l’Europa divisa diventi il nuovo terzo mondo, incapace di confrontarsi nella globalizzazione con Stati più coesi e forti. Questo progetto deve vedere come protagonisti i socialisti; ovviamente non è realizzabile solamente dal PSI ma da tutti i socialisti europei e da qui nasce la necessità di pensare da subito ad un partito socialista europeo unito ( e non a una semplice associazione o raggruppamento di partiti socialisti o democratici “cugini” ). Il progetto deve essere comune e insieme deve essere realizzato.
RispondiEliminaA riguardo avevo scritto nella sezione Iniziative nel sito del PES ( http://www.pes.org/en/my-pes/initiatives ) una proposta semplice ma a mio avviso utile come punto di partenza ovvero quella di adottare in tutte le tessere di iscrizione dei partiti aderenti al PES un lato della tessera comune a tutti che rappresenti l’appartenenza al PES e l’altro lato differenziato che rappresenti l’appartenenza al partito nazionale di riferimento. L’idea è semplice e all’apparenza magari può sembrare inutile ma a mio avviso può far aumentare tra gli iscritti un senso di appartenenza comune al PES e potrebbe agevolare in futuro il progetto di un tesseramento europeo.
I socialisti registrati nel sito del PES possono sottoscriverla se la condividono.
Marco B.