Atene. Seconda giornata dei lavori del Consiglio dell' Internazionale socialista che termineranno questa sera con una sessione dedicata al nucleare con l'annunciata approvazione di una risoluzione sostegno dei socialisti giapponesi che chiedono di terminare con il nucleare nel Paese del Sol Levante entro il 2020. Lo stesso documento invita l'Europa a terminare l'esperienza del nucleare nel medio periodo.Nel suo applaudito intervento Luca Cefisi, della presidenza del Pse, che con la Presidente dell'IS donne Pia Locatelli e il responsabile esteri Bobo Craxi ha partecipato ai lavori in rappresentanza del Psi, unico partito italiano membro dell'IS, ha ricordato come "nelle scorse settimane il 95% degli italiani con il referendum si è espressa per l'abolizione del nucleare". Cefisi ha inoltre auspicato che Austria ed Italia estendano l'area 'nuclear free' in Europa".
All'appello dell'esponente del Psi si sono uniti i socialisti austriaci che hanno preannunciato la volonta' del cancelliere Werner Faymann di proporre alla Ue di abolire l'energia nucleare in tutto il continente
Il consiglio dell'IS si è occupato anche della crisi finanziaria.
"Ci sono poteri finanziari che sono incontrollabili da parte dei cittadini e degli Stati. I poteri legislativi, esecutivi e giudiziari sono completamente scavalcati" ha affermato Poul Nyrup Rasmussen, Presidente del Pse, che ha suonato la carica dei socialisti contro il potere delle agenzie di rating che decidono le sorti dei Governi.I delegati hanno calorisamente applaudito l'intervento del premier greco e presidente dell'IS, Georges Papandreou, sotto pressione nel suo Paese per i drastici tagli a cui e' costretto dalla Ue e dai mercati finanziari.
Papandreou non ha citato espressamente Merkel, Sarkozy e Cameron, ma ha affermato che "La maggioranza conservatrice sta creando in Europa una politica della paura e non una politica della solidarieta'.
L'Europa conservatrice non realizza la forza che il continente nel suo insieme potrebbe avere. Dobbiamo umanizzare l'economia globale. L'Europa ha una moneta comune - ha concluso il leader dell'IS ma non abbiamo in comune un forte Governo dell'economia".
Bobo Craxi, responsabile esteri del Psi, nel corso del suo intervento, molto apprezzato dai delegati giunti nella capitale greca per l'assise socialista, ha affermato che: “le tre priorità dei socialisti per padroneggiare le nuove sfide aperte con le rivoluzioni arabe sono: 1) una ‘governance’ delle transizioni democratiche, con un impegno europeo più efficace e assertivo; 2) spingere per una soluzione pacifica e negoziata dei conflitti regionali aperti in Libia, un’efficace azione di persuasione per evitare la guerra civile in Siria e una soluzione definitiva e convincente della questione palestinese; 3) un’efficace azione di cooperazione internazionale per ridurre il fenomeno dell’immigrazione e per alleviare le sofferenze dei milioni di profughi presenti in Nord Africa, in fuga da guerre e miserie. L’Internazionale - ha aggiunto Craxi - è stata colta di sorpresa dalle novità della rivoluzione, ma può e deve costituire un punto di riferimento essenziale per le aree deboli del continente africano, operando per un futuro di pace e prosperità. Solo la sinistra e solo i socialisti”, ha concluso il responsabile della politica estera del Psi, “sono in condizione di farlo”.
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