Sull'asse Roma-Milano è andato in scena il peggior 25 aprile che si ricordi.Un mix di rivoltanti rigurgiti nostalgici nazifascisti e l'occupazione della scena della nota tribù degli indignati in s.p.e. che ormai non perde occasione per mostrare il volto e i suoni dell'intolleranza elevata a mestiere.
A Roma il mood del neofascismo è cosa nota e da anni pervade la capitale.Tuttavia i manifesti, stampati e affissi a decine di migliaia in ogni plancia della città, irridenti alla Liberazione sono rimasti in bella vista per giorni.
Per chi non lo sapesse a Roma, la pratica del "manifesto selvaggio" è consolidata e tollerata. E' sufficiente avere il contatto giusto con il caposquadra di attacchini pagato cash e in anticipo e una tipografia efficiente e il gioco è fatto. Nessuno muoverà un dito per rimuoverli.
E' curioso: i media hanno giustamente scritto, parlato del manifesto di Milano contro la Magistratura in misura infinitamente maggiore rispetto ai manifesti neofascisti di Roma a all'ignobile scritta antisemita evocante Auschwitz sistemata al quartiere Pigneto che, se non fosse fosse chiaro, è la spia che getta una luce sinistra sull'escalation della crescita esponenziale di un ormai diffuso esercizio dell'intimidazione che si manifesta in forme tanto clamorose quanto preoccupanti.
In questo contesto a Roma e Milano i professionisti dell'ingiuria, delle urla in piazza, i fischiatori e molestatori ispirati dai campioni dell'antipolitica che abitano nelle istituzioni, su taluni media e sul web, hanno dato il peggio, scagliandosi contro ministri, il sindaco di Milano e persino con il capo dell'opposizione parlamentare.
Il cretinismo ha raggiunto livelli allarmanti e si sta diffondendo a macchia d'olio.
Fateci scendere.
EP
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