domenica 21 agosto 2011

L'IRCOCERVO

I neo cattocomunisti: Bindi e Vendola
Se, per caso, in giro ci fosse ancora qualcuno che dubita che l'operazione PD voluta da Veltroni nel 2008 non è stata altro che una miope alchimia costruita sulle macerie del compromesso storico, i fatti, le parole di questi giorni, nei quali si intrecciano ansie e timori per il futuro dell'Italia, sgangherate pseudoanalisi con annesse stravaganti proposte demagogiche figlie del mostro (sempre desto) dell'antipolitica, ipocrite prese di posizione ma pure ipotesi di lavoro meritevoli di attenzione e approfondimento, è servito.
Il colpo di maglio al già traballante e instabile equilibrio politico del Pd, alla sua credibilità come partito inteso come felice e feconda sintesi tra i diversi riformismi italiani, l'ha inferto la signora Rosaria Bindi che, con poche battute ha disvelato le profonde e non rimediabili contraddizioni che stanno alla base della costruzione di quello che si può tranquillamente definire alla stregua di un ircocervo, animale che non è mai esistito in natura.
Già, perchè quanto affermato dalla Presidente del Pd,che qualcuno tra i suoi fans, vorrebbe nientepopodimenoche capo della coalizione di csx (Dio ci scampi!),
(http://www.lettera43.it/politica/23858/bihttndi-contraria-all-ici-sui-beni-vaticani.htm), è la plastica dimostrazione di come all'interno del Pd, (partito al quale, a suo tempo, i socialisti non vollero aderire a difesa della propria autonomia e a tutela di valori identitari tra cui spicca la laicità dello stato, pagando il salatissimo presso di venire esclusi dal parlamento), su questioni che danno la cifra dellla capacità di essere laici e riformisti e non piegati ai desiderata del mondo clericale, le contraddizioni esplodano fragororsamente, dando la misura del permanere di un'irresolutezza devastante sui grandi temi che sono dirimenti per l'esistenza stessa di un partito della sinistra riformista.
Non a caso la Rosy, sul tema, si dichiara perfettamente d'accordo con Casini, al quale, per la verità, va almeno riconosciuta una coerenza di fondo che, piaccia o no,lo rende un'interlocutore credibile non fosse altro perchè rivendica con forza il suo essere democristiano e non certo un cattocomunista di nuovo conio come
la Rosy da Sinalunga o certi altri esponenti di scuola democristiana (e antisocialista) che ricoprono ruoli apicali nel Pd come, tanto per fare un cognome, Dario Franceschini o peggio i predicatori di narrazioni da nulla catodico.
Per "dare un senso a questa storia" (Vasco Rossi), per non dare l'impressione "di stare a spalmare l'Autan sulle zanzare" (Maurizio Crozza), per rendere davvero il Pd altra cosa dall'attuale immagine dell'ircocervo che di sè consegna il Pd, a Pier Luigi Bersani non sarà sufficiente sperare che passi anche questa tempesta estiva in attesa di collocarla sotto il tappeto delle tante contraddizioni del suo partito.
Dovrà, inevitabilmente scegliere se continuare il viaggio verso una sinistra contemporanea e laica in compagnia chi è per sua stessa natura funzionale a tale disegno o, al contrario, seguitare ad essere condizionato dagli avanzi di sacrestia che ha in casa  e che sono i principali frenatori di un qualsivoglia disegno strategico che consideri Santa Romana Chiesa non un dante causa, neppure un avversario, ma semplicemente un segmento della nostra Italia, importante fin che si vuole, ma con eguali diritti e pari doveri.
EP

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