lunedì 29 agosto 2011

ALLA SCOPERTA DI COMUNIONE E LIBERAZIONE

Saverio Tommasi, attore e blogger fiorentino, ha realizzato nei giorni scorsi il video che pubblichiamo, in occasione del Meeting di CL a Rimini.
Non sono passati che pochi giorni  e CL  ha cominciato a segnalare a Youtube presunte violazioni del video, fino a che Youtube ne ha raccolta una, intimando a Tommasi di rimuoverlo entro 48 ore.
E' superfluo ricorrere a perifrasi. Si tratta di un'azione censoria che è stata verosimilmente indotta dalla lobby ciellina, la cui potenza si evince con esemplare chiarezza guardando il video di Tommasi, al quale esprimiamo la nostra solidarietà.



domenica 28 agosto 2011

QUELLI CHE...(di Del Bue-Jannacci)

"Quelli che vorrebbero tagliare le pensioni ed evitare il contributo di solidarietà ai ricchi perchè è più liberale, quelli che vorrebbero abolire le provincie... degli altri, oh ieh. Quelli che vorrebbero far pagare le tasse a tutti, ma se in un ristorante gli fanno il conto su un foglietto ringraziano, sorridono, poi vanno via convinti di aver pagato di meno, oh ieh. Quelli che "come dice Bossi", oh, ieh, "non mi rompete i coglioni", oh ieh. Quelli che vorrebbero vendere tutto lo stato ai privati, quelli che vorrebbero vendere solo le spiaggie, quelli che sono in spiaggia, oh ieh. Quelli che vorrebbero far pagare qualcosa anche al Vaticano, oh ieh, quelli che il Vaticano non si tocca, oh ieh. Quelli che vorrebbero abolire i comuni di 23 abitanti però se loro sono tra i 23 protestano perchè non si può abolire la democrazia. Quelli che... 1000 parlamentari sono troppi, che ne vorrebbero solo la metà, oh ieh. E quelli che vorrebbero continuare a fare i parlamentari e se ne resta solo la metà non sanno come fare, oh ieh. Quelli che quando Bossi cade in casa perdono ogni equlibrio, quelli che sono sempre stati senza equilibrio e se scioperano i calciatori e non vedono l'Inter o il Milan vanno a casa e picchiano i figli, oh ieh. Quelli che credono che Berlusconi sia Gesù Bambino da vecchio, oh ieh. Quelli che pensano che Di Pietro sia San Pietro e quelli che credono ai santi perchè Di Pietro è diventato un politico, quelli che quando parla Bersani pensano a Crozza, quelli che quando parla Tremonti pensano a Guzzanti, quelli che quando parla Di Pietro pensano al maestro Manzi, oh ieh. E quelli come noi, che non contano più un cazzo, e che pensano che da vent'anni in Italia non se n'è indovinata neanche una.... "

sabato 27 agosto 2011

FILODIRETTO CON RICCARDO NENCINI

Il filo diretto di Riccardo Nencini su Radio Radicale dello scorso 24 agosto: tra i temi affrontati, la crisi economica, la manovra del Governo per il pareggio di bilancio e la questione delle agevolazioni fiscali per gli enti ecclesiastici.

venerdì 26 agosto 2011

UN PANTHEON SOLO COMUNISTA NON STA IN PIEDI

Pubblichiamo il testo della lettera che il segretario nazionale del Psi Riccardo Nencini, ha inviato oggi al direttore di Repubblica in risposta alla lettera di Walter Veltroni apparsa oggi sul medesimo quotidiano
Caro Direttore,
non dubito che il richiamo alla necessità di praticare il riformismo evocata da Walter Veltroni, con tutto il coraggio necessario, nella sua lettera su Repubblica di oggi, sia la strada che la sinistra italiana debba percorrere.Tuttavia, occorre ricordare a Veltroni che chi, nella seconda metà del secolo scorso, si iscriveva al Pci lo faceva perché era o si sentiva comunista, pur con tutti i distinguo del caso.Chi, essendo di sinistra, comunista non era o non si sentiva, si iscriveva e militava nel Psi, almeno a partire dalla pubblicazione del rapporto Krusciov al XX congresso del Pcus e dalla rivoluzione ungherese del 1956.
Veltroni, ricordando il coraggio di Di Vittorio - costretto in quell'occasione a un'umiliante autocritica da Togliatti che del Pci era il leader- omette di ricordare che Giolitti, Ghirelli e tanti altri dirigenti e militanti si dimisero o furono cacciati dal Pci per iscriversi al Psi che da molti anni aveva scelto di stare dalla parte giusta.Inoltre Veltroni evita di ricordare che negli anni successivi Giorgio Napolitano -e con lui i “miglioristi”- rimasero nel Pci sparuta minoranza, vessati e criticati e dalla maggioranza del partito.
Non del tutto appagato, allo scopo di rilanciare e magari rinverdire le oblique anomalie politiche di Enrico Berlinguer e Achille Occhetto, egli si avventura in un excursus storico totalmente arbitrario, omettendo di citare e riconoscere il grande ruolo che svolsero i riformisti cattolici e laici -e in particolare i socialisti- nella modernizzazione della nostra Italia. Basti pensare alla legge sullo Statuto dei lavoratori voluta dal ministro socialista Giacomo Brodolini, che oggi costituisce la base da cui muovere per un profondo ripensamento delle norme che regolano il mondo del lavoro, e le riforme volute e promosse dal Psi nei successivi anni 70 e 80.
Quando parliamo di riformismo, un Pantheon solo comunista non sta in piedi.
Caro Direttore, questa potrebbe apparire come una polemica legata ad un tempo passato.
Cosi' non è: se alla base della discussione su come costruire il riformismo del futuro mancano la chiarezza e la corretta lettura dei processi che nel bene come nel male appartengono alla storia della nostra Italia, si rischia sin dall'inizio di smarrire il senso di una missione di cui si avverte l'assoluta necessità.
Siccome nemmeno oggi la sinistra riformista è rappresentata da un solo partito, quanti si ispirano a questo metodo per governare il futuro dell'Italia si diano appuntamento, il prossimo autunno, negli “Stati generali del riformismo italiano”.
Prima che sia troppo tardi.
Prima che la CGIL si faccia catturare dalla FIOM.
Prima che la sinistra non socialista né legata al Pd si faccia travolgere da forme di neomassimalismo.
Riccardo Nencini
Segretario Nazionale Psi

lunedì 22 agosto 2011

CHIESA E PRIVILEGI FISCALI - il servizio del Tg La7

I CRISTIANI PAGANO LA CHIESA NO.

La Festa nazionale socialista di domenica 4 settembre verrà dedicata dal PSI a spiegare ai cittadini quali e quanti siano i privilegi e le agevolazioni fiscali di cui gode la Chiesa italiana e come nessuno di questi sia stato messo in discussione in una fase così delicata. Inizieremo in quella sede una raccolta di firme  su una
proposta di legge di iniziativa popolare affinché la Chiesa italiana faccia la sua parte in un momento in cui tutti sono chiamati a fare sacrifici. Ricordo che l’insieme dei benefici (esenzione dal pagamento dell’Ici, pagamento degli insegnanti di religione da parte dello Stato e 8 per mille) valgono tra gli 8 e i 10 miliardi
di euro.  Questa campagna, iniziata un mese fa,  si rivolge a tutti i cittadini italiani nel nome della equità
e della giustizia. Niente di anticlericale ma semplicemente l’appello ad una responsabilità condivisa.
I cristiani pagano, la Chiesa no.
RICCARDO NENCINI

domenica 21 agosto 2011

UTOYA. A UN MESE DALL'ECCIDIO


L'IRCOCERVO

I neo cattocomunisti: Bindi e Vendola
Se, per caso, in giro ci fosse ancora qualcuno che dubita che l'operazione PD voluta da Veltroni nel 2008 non è stata altro che una miope alchimia costruita sulle macerie del compromesso storico, i fatti, le parole di questi giorni, nei quali si intrecciano ansie e timori per il futuro dell'Italia, sgangherate pseudoanalisi con annesse stravaganti proposte demagogiche figlie del mostro (sempre desto) dell'antipolitica, ipocrite prese di posizione ma pure ipotesi di lavoro meritevoli di attenzione e approfondimento, è servito.
Il colpo di maglio al già traballante e instabile equilibrio politico del Pd, alla sua credibilità come partito inteso come felice e feconda sintesi tra i diversi riformismi italiani, l'ha inferto la signora Rosaria Bindi che, con poche battute ha disvelato le profonde e non rimediabili contraddizioni che stanno alla base della costruzione di quello che si può tranquillamente definire alla stregua di un ircocervo, animale che non è mai esistito in natura.
Già, perchè quanto affermato dalla Presidente del Pd,che qualcuno tra i suoi fans, vorrebbe nientepopodimenoche capo della coalizione di csx (Dio ci scampi!),
(http://www.lettera43.it/politica/23858/bihttndi-contraria-all-ici-sui-beni-vaticani.htm), è la plastica dimostrazione di come all'interno del Pd, (partito al quale, a suo tempo, i socialisti non vollero aderire a difesa della propria autonomia e a tutela di valori identitari tra cui spicca la laicità dello stato, pagando il salatissimo presso di venire esclusi dal parlamento), su questioni che danno la cifra dellla capacità di essere laici e riformisti e non piegati ai desiderata del mondo clericale, le contraddizioni esplodano fragororsamente, dando la misura del permanere di un'irresolutezza devastante sui grandi temi che sono dirimenti per l'esistenza stessa di un partito della sinistra riformista.
Non a caso la Rosy, sul tema, si dichiara perfettamente d'accordo con Casini, al quale, per la verità, va almeno riconosciuta una coerenza di fondo che, piaccia o no,lo rende un'interlocutore credibile non fosse altro perchè rivendica con forza il suo essere democristiano e non certo un cattocomunista di nuovo conio come
la Rosy da Sinalunga o certi altri esponenti di scuola democristiana (e antisocialista) che ricoprono ruoli apicali nel Pd come, tanto per fare un cognome, Dario Franceschini o peggio i predicatori di narrazioni da nulla catodico.
Per "dare un senso a questa storia" (Vasco Rossi), per non dare l'impressione "di stare a spalmare l'Autan sulle zanzare" (Maurizio Crozza), per rendere davvero il Pd altra cosa dall'attuale immagine dell'ircocervo che di sè consegna il Pd, a Pier Luigi Bersani non sarà sufficiente sperare che passi anche questa tempesta estiva in attesa di collocarla sotto il tappeto delle tante contraddizioni del suo partito.
Dovrà, inevitabilmente scegliere se continuare il viaggio verso una sinistra contemporanea e laica in compagnia chi è per sua stessa natura funzionale a tale disegno o, al contrario, seguitare ad essere condizionato dagli avanzi di sacrestia che ha in casa  e che sono i principali frenatori di un qualsivoglia disegno strategico che consideri Santa Romana Chiesa non un dante causa, neppure un avversario, ma semplicemente un segmento della nostra Italia, importante fin che si vuole, ma con eguali diritti e pari doveri.
EP

sabato 20 agosto 2011

LIVORE

Nell'articolo pubblicato ieri dal Fatto quotidiano, Luca Telese sostiene
che le responsabilità di Sacconi non stiano nelle cose che fa oggi e nelle scelte scellerate di una politica economica ingiusta e sbagliata, ma di
essere quello che è perchè da exsocialista sarebbe mosso da vendetta e da
rancore anticomunista. Secondo la stessa logica si potrebbe sostenere che
Telese appartiene a quella corrente di excomunisti incapaci di un giudizio
normale nei confronti degli exsocialisti perchè accecati da un vecchissimo
livore antisocialista.
ROBERTO BISCARDINI

venerdì 5 agosto 2011

UNA CRISI SENZA PRECEDENTI, UN GOVERNO ANCORA ASSENTE

Si poteva fare di più per arginare la speculazione finanziaria contro l’Italia? Sì, si poteva e si doveva. Il presidente del consiglio, nel suo intervento alle Camere, ha mostrato un attendismo incomprensibile, come se non avesse strumenti più incisivi da utilizzare di quelli finora messi in campo. E non si può neppure dire che non manchino le proposte.


Ci sono quelle che hanno avanzato parti sociali, industriali e sindacati assieme. Ci sono quelle suggerite da autorevoli economisti, a cominciare dalla più semplice e immediata di un anticipo delle tappe della manovra economica spostandone il peso maggiore nei mesi a venire e non a dopo la scadenza naturale della legislatura. C’è anche la richiesta delle opposizioni, chiara e accorata, di discontinuità con la maggioranza attuale. E di crescita.

Serve solidità e serve una maggiore equità sociale, incardinata sul principio secondo il quale chi più possiede deve contribuire con maggiore responsabilità, evitando che la manovra sia un bagno di sangue per le fasce più deboli.

Due provvedimenti dovrebbero essere assunti subito: tassare le rendite finanziarie e introdurre una patrimoniale, 'idea ‘forte’ riemersa negli interventi dell’ex presidente del consiglio Giuliano Amato. Una strada indubbiamente difficile, ma che non può essere scartata a priori, anche se il solo parlarne ha già generato una ripresa delle esportazione clandestine di capitali verso paradisi fiscali e banche compiacenti.

L’Italia ha dimostrato in tanti frangenti della sua storia di saper essere unita e decisa nelle situazioni di vera emergenza nazionale e questa lo è. Questa può essere la carta decisiva per adottare provvedimenti tali da spezzare la spirale perversa del debito pubblico.

Nei giorni scorsi, così come ha fatto il leader spagnolo Zapatero, Berlusconi avrebbe potuto annunciare le sue dimissioni per portare il Paese alle elezioni anticipate e a un nuovo governo all’altezza della situazione. Oppure avrebbe potuto tentare un allargamento della sua maggioranza, ovviamente rendendo disponibile la poltrona di palazzo Chigi.

La prima strada avrebbe il pregio di portare alla nascita di un esecutivo su un programma calibrato sulla crisi economica in atto, ma ci esporrebbe anche ad un periodo di vuoto di potere.

La seconda avrebbe il pregio di dare subito la risposta che i mercati si attendono, ma avrebbe comunque come naturale orizzonte quello di un ritorno anticipato alle urne. Ed è forse oggi questa l’unica vera strada percorribile.

Certamente senza l’ingresso nel governo di forze politiche responsabili, capaci di un riformismo vero – e nell’opposizione ve ne sono – rischiamo una burrasca al giorno, ognuna potenzialmente in grado i affondarci.

Invece di discutere su un carnascialesco trasloco di ministeri al Nord o sull’ennesima legge che garantisce un solo italiano e la nega a tutti gli altri, come quella che allunga i processi fino a farli morire, dovremmo sederci attorno a un tavolo, affrontare i problemi reali e prendere le iniziative che servono.

Berlusconi invece, di nuovo, ha scelto di non scegliere, lasciando l'Italia nel guado. Con la piena in arrivo.
 
RICCARDO NENCINI

martedì 2 agosto 2011

UNA VANA SPERANZA

Domanda: cosa penserebbe e soprattutto come reagirebbe, la cattolicissima Bindi Rosaria da Sinalunga, se un autorevole esponente del fronte laico e socialista, a fronte del rincorrersi di documentate denunce di sempre più allarmanti e gravi episodi, definisse "pedofili" tutti i preti di Santa Romana Chiesa? Proprio ieri il giovane democratico Marco Palillo ha postato sul sito web di Rondolino e Velardi (già comunisti, già spin doctors dalemiani, oggi ancora in cerca d'autore), una bellissima lettera in cui, senza perifrasi dichiara la propria indignazione e cerca di confutare le gravi, gratuite e non inedite affermazioni sui socialisti della presidente del Pd, sulle quali, peraltro, non varrebbe neppure la pena di soffermarsi, tanto appaiono grottesche e gonfie di livore, degne di una bigotta, assidua frequentatrice di qualche maleodorante sacrestia gestita da un prete seguace di Lefebvre. La lettera di Palillo è scritta sicuramente in buona fede e adotta argomenti in larga parte condivisibili: tuttavia affermare che "il Pd deve rimanere la casa di tutte le anime del centrosinistra che vogliono raccogliere la sfida di governare il cambiamento" (sic), significa aver guardato in questi anni un altro film. Soprattutto significa esprimere una vana speranza poichè alcuni degli esponenti di maggior rilievo del Pd come Bindi o l'ineffabile Veltroni, altro non sono che i pessimi interpreti pavloviani e gli zelanti pasdaran di una sottodottrina politica conosciuta come compromesso storico che considera con fastidio al proprio interno l'esistenza stessa di una componente socialista. Costoro, in altre parole sono gli aspiranti becchini della sinistra riformista, liberale, laica e garantista, a cui il giovane blogger dice di aspirare.
E, come si usa dire: "chi vive sperando...."
EP