domenica 31 luglio 2011

PECCATORI

Rosy Bindi a una manifestazione
del Popolo viola
La Rosy, che Formica chiama abusivamante “la guardiana della rivoluzione” (avevano ben altro spessore, costoro), ne ha detta un’altra delle sue contro i socialisti. Dopo avere affermato che Berlusconi è il degno erede di Craxi, adesso la Bindi (che non è parente di Umberto, grande cantautore genovese degli anni sessanta) sostiene che il sen. Tedesco “è un peccatore, perchè è un ex socialista”. Intendiamoci, Tedesco non avrebbe peccato perchè è un ex, ma perchè era un socialista. Dunque per “Rosy, rosarum, rosis” l’etnia socialista è geneticamente composta di peccatori. Questa visione razzista, che fa risalire a una tradizione politica una sorta di peccato originale, è tipica dei regimi fascisti e nazisti. I socialisti come gli ebrei, dunque? E chiunque sia nato da quella razza è peccatore. Secondo la Rosy, cattolica, è poi chiaro che i peccatori debbano essere puniti e che meritino la condanna. Il solo peccato d’esser stati, o a maggior ragione d’essere ancor oggi, socialisti, vale la settima bolgia dantesca dell’Inferno. La Bindi è presidente del Pd. Questo è anche il parere del segretario Bersani? Perchè se è così non si capisce cosa ci debban fare i socialisti nell’alleanza di sinistra. Il Pd intende allearsi coi peccatori? La Bindi si scusi di fronte a tutti i socialisti che non sono mai stati raggiunti da alcun procedimento giudiziario al contrario di tanti esponenti del Pd. E anche con coloro che dopo un processo e una gogna giudizaria sono stati assolti. E Bersani dica cosa ne pensa dei nostri “peccati”. E lo dica con chiarezza, ora. Perchè di quelli del Pd e della stessa Bindi sono pieni anche oggi i giornali.
MAURO DEL BUE


venerdì 29 luglio 2011

LETTERA AI DIRETTORI

Ai direttori di Repubblica, Corriere della Sera, Sole 24Ore, La Stampa, Il Messaggero e Quotidiano Nazionale

Caro direttore,

una seconda (nuova?) tangentopoli sta spazzando l'Italia. Colpisce soprattutto i partiti più rappresentativi e pezzi dell'alta burocrazia statale a dimostrazione che i nodi mai sciolti negli anni '90 si sono ripresentati con immutata forza, che la politica ha rinunciato alla sua funzione di strumento regolatore e braccio responsabile nel governo di una nazione, che nella penisola non vi sono decisive differenze tra le parti in gioco quando si tratta di 'questione morale'. Con un paio di sottolineature. La prima. Senza volersi infilare il saio del Savonarola, radicali e socialisti, in questo decennio, sono rimasti lontani dal fuoco. Non ricordo un amministratore socialista condannato per aver approfittato della pubblica amministrazione. Eppure sono diverse centinaia gli amministratori iscritti al PSI nei comuni, nelle province e nelle regioni italiane. E non si tratta nemmeno di fortuna. Il passato, per noi, è stato maestro di vita, abbiamo cambiato i nostri rappresentanti locali, aperto a esperienze più giovani e cancellato le correnti quando non vi erano posizioni politiche antagonistiche. Il potere gestito è decisamente minore ma il cambiamento c'è stato comunque.

La seconda. Leggo, anche di recente, di partiti che adottano codici di comportamento per moralizzare la loro vita interna. Bene. Il mio PSI – con inizio nell'estate 2008 – pose due questioni alle forze presenti in parlamento. Ridurre al medesimo livello le indennità, oggi ingiustamente diversificate, di Consiglieri e Assessori Regionali (quota Umbria-Toscana, la più bassa: risparmio di 110/120 milioni di euro). Conferire il finanziamento pubblico solo ai partiti in regola con l'art. 49 della nostra Costituzione. Un sacco di applausi poi un catacombale silenzio sugli atti che si dovevano assumere.

Noi, che lanciammo quelle proposte, ci siamo affidati alle campagne pubbliche per sostenerle. Da soli. Non sarà questa, direttore, una evoluzione della diversità della sinistra?
 
RICCARDO NENCINI

giovedì 28 luglio 2011

MINISTRO O MAGGIORDOMO?

Sarà istruttivo conoscere la reazione del neo ministro della giustizia alla richiesta del Governo di mettere la fiducia sul cosiddetto ‘processo lungo’.Il ministro dovrà anche spiegarcii motivi di una simile ingiustificata accelerazione della tempistica del provvedimento.

L’on. Nitto Palma che è stato magistrato non può ignorare gli effetti dirompenti di questa norma, potenzialmente capace di negare giustizia a decine di miglia di vittime di reati piccoli e grandi. Dalla sua reazione si capirà se è stato nominato un nuovo ministro o l’ennesimo maggiordomo a servizio del monarca.

RICCARDO NENCINI

LE ROSE DI OSLO

Un mare di rose alzate a Oslo in segno di orgoglio per una storia e per un’identità che un ”mostro” ha colpito a morte. Il segno di un partito che non molla, ma crede nei suoi valori e combatte per affermarli. La rosa socialista europea che ci accomuna, ma che purtroppo non accomuna altro che noi in Italia. Mi chiedo. Quell’effluvio di rose dopo una strage di giovani, così crudele e tragica, che significato ha? E poi mi domando anche: in Italia sarebbe successo (con la rosa o con qualsiasi altro simbolo)? Il significato è nelle parole stesse di Stoltenberg. Dopo il masssacro il premier norvegese ha ribadito la sua fiducia nella società aperta e non ha mancato di richiamare la sua fede negli ideali del suo partito e del suo governo. Ideali che hanno una storia e un minimo comun denominatore europeo. Il milione di giovani in piazza questo hanno testimoniato. Non ci sarà mai strage capace di farci cambiare le nostre idee di solidarietà, di libertà, di giustizia. Sarebbe avvenuto in Italia? Non credo. E non solo perchè le stragi (in Italia un episodio simile a quello di Oslo non si è mai per fortuna verificato, anche se le stragi sono state assai più numerose di quelle degli altri paesi europei) o anche un singolo episodio di violenza portano in genere i leader politici a inseguire gli umori della piazza, e questa è caratteristica solo italiana. Ogni volta che dobbiamo piangere una vittima italiana in una missione di pace vorremmo infatti richiamare in patria i nostri soldati. Ogni volta che assistiamo a un episodio di sangue vogliamo un colpevole pur che sia e magari chiediamo la pena di morte. Ogni volta che un presunto colpevole viene incarcerato assistiamo a stupide e grottesche resse di cittadini che vorrebbero la gogna. Lo stile di Oslo e quelle rose non c’entrano purtroppo con l’Italia, anche per un altro motivo. In Italia non si alza il simbolo di una storia perchè i partiti attuali sono tutti senza storia. Non si alza il simbolo di una identità perchè i partiti sono tutti senza identità. Possono alzare solo la loro impotenza a suscitare un minimo sentimento di appartenenza. Quale orgoglio per una storia e per una identità per partiti senza storia e senza identità? L’Italia è lontana dallo stile, ma anche dalle rose, di Oslo.

MAURO DEL BUE

lunedì 25 luglio 2011

TENEBROSO CINISMO

In un momento così tragico che richiedebbe un minimo senso di umanità, le parole di Vittorio Feltri nell'editoriale del Giornale di questa mattina, giungono assurde e fuoriluogo. Definire ragazzi terrorizzati  egoisti e usare come termine di paragone i comportamenti degli animali, immaginare poi stravaganti tecniche difensive e non spendere nemmeno una parola di umana pietà per il loro agghiacciante destino, certifica una sconcertante aridità intellettuale che propone Feltri come esempio (da non apprezzare) di tenebroso cinismo. Alla costernazione e l’orrore di una tale tragedia si aggiunge una sensazione di sdegno nei confronti di quello che ritengo un momento basso del giornalismo italiano.

RICCARDO NENCINI

domenica 24 luglio 2011

UTOYA- NORVEGIA, 22 LUGLIO 2011

ANNI SPEZZATI

Da venerdì 22 luglio la Norvegia, nazione nella quale annualmente si assegna il Premio Nobel per la pace, patria di Henrik Ibsen uno dei padri della moderna drammaturgia caratterizzata da un forte  impegno sociale, ha cessato di rappresentare l'archetipo di nazione all'avanguardia nella convivenza civile. Da venerdì 22 luglio la terra dei fiordi è precipitata in un incubo biblico.
La strage degli innocenti dell'isola di Utoya (i ragazzi morti ad oggi sono 85 ma il bilancio tra dispersi e feriti in condizioni disperate è destinato a salire) ci consegna una nazione investita da un' onda di morte di dimensioni impressionanti per le modalità con cui si è palesata, per la feroce e disumana determinazione dell'attore principale, soprattutto perchè la tragedia ha aperto il vaso di Pandora della psueudocultura del razzismo e della xenofobia intollerante e criminale che alligna soprattutto nel nord Europa, in alcune tra le nazioni a più alto tasso di benessere economico e sociale, generando un mostro del quale la vecchia Europa sembra non accorgersi.
Sono emersi in tutta la loro grottesca pochezza il provincialismo la sconcertante inconsapevolezza che molti tra gli osservatori e politici nostrani hanno dimostrato nelle ore successive alla strage, improvvisando analisi del tutto sbagliate, fuorvianti e stravaganti. E' sufficiente scorrere una rassegna stampa nazionale di ieri per rendersi conto di quanto pochi siano coloro che hanno interpretato con consapevole lucidità i tragici fatti di Oslo. Ci voleva davvero poco per capire che Jihad islamica non c'entra un bel nulla e che la tragedia norvegese è domestica e ha avuto per protagonista un epigono, non è dato di capire quanto consapevole, di quel Vidkun Quisling, fervente nazista, che, nel 1942, rovesciando il legittimo governo socialdemocratico, favorì l'occupazione tedesca della Norvegia che divenne nei fatti la più ortodossa nazione scandinava al servizio di Adolf Hitler. L'attacco, di evidente stampo neonazista, preordinato e organizzato con scrupolo, è stato portato contro il Premier Jens Stoltenberg, leader socialista in possesso di un limpido profilo riformista e progressista e contro il suo partito, contro i ragazzi del movimento giovanile laburista che trascorrevano tra impegno e svago le loro vacanze nel Summer Camp.Stoltenberg ha ragione: i giovani socialisti norvegesi sono eroi, non fosse altro perchè le loro vite sono state spezzate mentre nutrivano la loro passione politica pacificamente e allegramente, a differenza dello sventurato Carlo Giuliani, il cui decennale della morte violenta a Genova è stato celebrato proprio ieri, che la sua passione la coltivava in ben altri modi e che, spiace sottolinearlo, oggi, di fronte al sacrificio dei giovani norvegesi, appare come un marziano.
Ieri, 23 luglio, droga e alcol hanno spezzato la giovane vita di Amy Winehouse, icona della musica pop, che i media già hanno collocato nel Pantheon degli artisti maledetti, da Janis Joplin a Kurt Cobain. Una morte annunciata e (forse) anche cercata. I ragazzi di Utoya non cercavano certo la morte: al contrario intepretavano attraverso l'impegno politico la gioia di vivere e la passione per i valori della libertà e della giustizia e i loro anni spezzati ci parlano di una tragedia che merita ben maggiore rispetto perchè le morti dei giovani, ingiuste per definizione, purtroppo non sono tutte uguali.
EP

sabato 23 luglio 2011

ORRORE


Ho espresso a Jens Stoltenberg, Premier norvegese e leader del Partito Laburista l' orrore e la costernazionedei socialisti italiani per i vili e gravissimi attentati compiuti contro la popolazione norvegese e in particolare contro i giovani compagni dell'AUF, l'organizzazione giovanile del Partito Laburista norvegese, riuniti nel Summer Camp nell'isola di Utoya.Il bilancio delle vittime dei due attentati  peraltro ancora provvisorio, ci parla di decine di giovani vittime stroncate da una furia omicida inaudita che segnala la minacciosa ricomparsa di fantasmi, eredi di un passato che sembrava fosse alla nostre spalle ma che, al contrario, pare aver rialzato la testa e costituisce una minaccia grave per l' Europa e l' intera comunità internazionale

RICCARDO NENCINI

mercoledì 20 luglio 2011

COPIA E INCOLLA

Il neosindaco di Torino Piero Fassino è l' esponente della sinistra italiana che in questi anni, più di ogni altro, pur tra millle e una contraddizioni e contorsioni, con i fatti e non a chiacchiere, ha impresso una svolta riformista al partito postcomunista di cui è stato leader, non facendosi scrupolo di riconoscere pubblicamente i limiti e gli errori del Pci a cominciare dal rapporto con il Psi negli anni ottanta e novanta. Occorre dargli atto di un'onestà politico intellettuale che in ancora troppi settori del centrosinistra, si stenta a ritrovare. Dunque non desta stupore che su molte questioni egli esprima opinioni affini a quelle dei socialisti.Tuttavia è curioso come nell'intervista a Repubblica (pag.9) in edicola oggi, rilasciata il giorno in cui ha lasciato il seggio di parlamentare alla Camera (ieri), rinunciando al doppio incarico, in molte sue parti si possano leggere affermazioni non simili ma del tutto identiche a quelle che, sul tema dei costi della politica, da almeno tre anni si ritrovano nei programmi dei socialisti e nelle frequenti dichiarazioni del segretario nazionale fino al punto di essere divenute un vero e proprio karma: sobrietà, rigore, trasparenza.
C'è di più: sul tema del riordino istituzionale Fassino afferma che ci sono comuni (8000) con meno di 3000 abitanti per i quali occorre intervenire con le unioni comunali e che in questo ambito va inserita la questione del superamento delle province. Che è esattamente una tra le 10 proposte (la n.6) che non più tardi di ieri mattina sono state suggerite da Nencini con una lettera aperta ai segretari dell'opposizione di cui, neanche a dirlo, Repubblica e il circuito mediatico nazionale, si sono ben guardate di dare conto.
Più comodo fare un bel copia e incolla con Fassino.
EP

martedì 19 luglio 2011

10 PROPOSTE

Riccardo Nencini ha inviato una lettera aperta ai segretari dei partiti di opposizione



“Il preoccupante perdurare della crisi economica che colpisce l'Italia e il varo della manovra licenziata dal Parlamento la scorsa settimana, esigono che i partiti dell'opposizione si assegnino il compito della direzione istituzionale del Paese affrontando insieme, rapidamente e senza differimenti negli anni futuri, l'annoso tema dei costi della politica, indicando unitariamente soluzioni eque, chiare e strutturali”. Così Riccardo Nencini, segretario nazionale del PSI, in una lettera aperta inviata ai segretari dei partiti all’opposizione in Parlamento, Pier Luigi Bersani, Pier Ferdinando Casini, Antonio Di Pietro, Nichi Vendola, Mario Staderini.

“Sottopongo alla vostra attenzione alcune misure che mi auguro possano trovare la vostra condivisione”- si legge nella nota di Nencini. “Conferimento dei rimborsi elettorali unicamente ai partiti, in regola con l'art. 49 della Costituzione, relativamente all'attuazione dei principi di democrazia interna; taglio delle indennità dei consiglieri regionali al livello più basso (come in Umbria e in Toscana); soppressione dei benefits non riconducibili alla mera attività istituzionale;
abbassamento delle indennità dei parlamentari mediante l'adeguamento alla media dei paesi europei; soppressione del Senato della Repubblica e costituzione del Senato delle Autonomie e delle Regioni con 100 componenti eletti e conseguente riduzione del numero dei Deputati; accorpamento dei comuni con meno di 3000 abitanti con l'attivazione delle unioni comunali e superamento delle Comunità Montane e delle Province con un disegno di riordino istituzionale del Paese; introduzione della norma che preveda l'elettorato attivo a 16 anni e quello passivo a 21; divieto dei doppi incarichi politico istituzionali; istituzione di norme di valutazione di merito e competenza per le nomine negli enti pubblici; adozione di leggi per rendere palesi le lobby e la loro attività”.
“E' necessario che queste proposte –prosegue Nencini - siano da voi recepite e fatte proprie dai gruppi dell'opposizione parlamentare e da tutti i gruppi nei consigli regionali”
“Desidero infine informarvi – si legge in conclusione nella lettera del Segretario - che domenica prossima, 24 luglio, in tutti i capoluoghi di regione, il Psi ha indetto una mobilitazione straordinaria per campagna di raccolta firme per le 4 petizioni popolari per cambiare l'Italia, una delle quali è legata al tema della trasparenza della politica”.

Il Testo integrale della lettera
http://www.partitosocialista.it/Portals/PartitoSocialista/Documents/LetteraCostiPolitica.pdf


La tabella allegata
http://www.partitosocialista.it/Portals/PartitoSocialista/Documents/tabellasinottica_emolumenti_2011.pdf

lunedì 18 luglio 2011

SPRECHI E DEMAGOGIA


Un articolo di Paolo Armaroli comparso sul Corsera-Fi
di sabato a proposito della legge Nencini sul riordino
 amministrativo della Regione Toscana

 Lettera aperta del segretario socialista ai due editorialisti del Corriere della Sera Gian Antonio Stella e Sergio Rizzo.


Caro Rizzo, caro Stella,

Nel 1992, non appena eletto deputato nell' XI legislatura, rinunciai immediatamente al doppio stipendio.
In assenza di una legge normativa, che intervenne successivamente con il governo Ciampi, tutti gli emolumenti che ricevevo come dipendente pubblico, su mia indicazione, furono destinati al concorso per la costruzione di un edificio scolastico nel comune di Scarperia.
Recentemente, per ragioni istituzionali, legate all'ufficio di assessore della Regione Toscana che ricopro, ho compiuto un viaggio in Canada e in Argentina. Si è trattato di una missione all'insegna della sobrietà poiché il viaggio è stato fatto utilizzando tariffe aeree low-cost.Due esempi che mostrano come, da un lato la politica può ridimensionare i costi, dall'altro come "nella notte non tutti i gatti sono grigi".Il tema che voi sollevate da anni esiste eccome. I privilegi, le prebende e le sinecure che il ceto politico mantiene risultano sicuramente insopportabili a maggior ragione oggi, nel pieno di una crisi economico finanziaria che impone ai cittadini e alle famiglie un gravame di oneri che appare insostenibile.Ridimensionare i costi della politica si può e si deve. Tagliando li dove è indispensabile ma certamente evitando di fare di tutta l'erba un fascio con il rischio di mandare in cortocircuito un sistema politico che, pur con tutti i suoi limiti e taluni abusi, anche gravi, è posto a presidio delle istituzioni democratiche. Questo è un rischio che la nostra Italia non può permettersi.
Ma occorre agire subito. I socialisti sono impegnati nella raccolta di firme iniziata da alcuni mesi per presentare al Parlamento pdl di iniziativa popolare per cambiare l'Italia e dare maggiore sobrietà e trasparenza ad una politica che in questi anni ha accumulato sprechi e privilegi non più tollerabili.
Ecco le nostre proposte che saranno oggetto di una mobilitazione straordinaria per tutto il mese di agosto e che avrà il suo apice nella Festa nazionale che svolgeremo a Bologna da 3 all'11 settembre prossimi.
1)Taglio delle indennità dei consiglieri regionali e fino al livello più basso dell'Umbria e della Toscana, con un risparmio immediato di 110 milioni di euro. Una proposta che abbiamo già presentato tre anni fa, al nostro congresso di Montecatini
2) Nuove regole per i rimborsi elettorali, eliminando sprechi e privilegi che consentono ai partiti di intascare soldi anche quando finisce la legislatura; abolizione del Senato e sua trasformazione in una Camera delle autonomie locali, dimezzando il numero dei parlamentari in tutti e due i rami.
Tagliare gli sprechi della politica non è demagogia: lo diventa quando se ne parla e poi non si fa nulla.

RICCARDO NENCINI
Segretario nazionale del Psi

Leggi l'articolo di Armaroli
http://www.partitosocialista.it/Portals/PartitoSocialista/Documents/RassegnaStampa/corsera160711.pdf

sabato 16 luglio 2011

BENALTRISMO

Nichi Vendola, qualche giorno fa, in una delle sue frequenti, torrenziali esternazioni (o narrazioni), ospite dell'italo-thailandese Goffredo Bettini (un altro ex-post che, a suon di libri che nessuno legge e genialate strategiche, ha affossato la sinistra riformista, prima a Roma, poi a livello nazionale con il suo amichetto Walter), se ne è uscito con una stravagante teoria sull'uso del termine compagno, almanaccando con il ben noto aulico e incomprensibile lessico, sull' inadeguatezza (diciamo così) del termine relativamente alla sua lirica e onirica dimensione della sinistra. Pareva che la cosa passasse sotto silenzio e invece Repubblica, qualche giorno dopo, ha inserito nell' infinito e sfinente dibattito sulla nuova identità nel quale si esercita il pezzo di sinistra di provenienza comunista (come eravamo, chi siamo, dove andiamo), causa (non l'unica, certo) del grave ritardo culturale che segna le sorti del riformismo italiano, la notizia che dava conto delle affermazioni del logorroico Vendola, che, da quando occupa il proscenio mediatico dev'essersi convinto di avere acquisito titoli e competenze per porsi alla testa del campo progressista fino al punto di sparale grosse, nella vana speranza che le sue radici e la sua cultura terzinternazionalista, possano essere messe sotto il tappeto e/o rimosse.In casa Sel e sul web è scoppiato il finimondo e in soccorso del leader è corso il solito, fedelissimo Luca Telese, altro bell'esemplare di ex post, che gli ha offerto l'ennesima ospitata (si è perso il conto di quante volte Vendola è già stato attore protagonista della trasmissione) nel suo programma "In Onda" su La7, affinchè Nichi tentasse di rendere digeribile alla sua adorante ma smarrita tribù il concetto che, tuttavia, alla fine è rimasto contorto e banale, supportato da un fastidioso corredo a base di ipocrite omissioni non foss'altro perchè qualcuno in quella sede avrebbe almeno dovuto spiegare che il termine "compagno" appartiene alla cultura e al lessico socialista, in Italia e nel mondo e che soprattutto la storia della sinistra italiana non iniziò nè nel 1917 nè, meno che mai, nel 1921 con la nascita del Pci.L'unico che ci ha provato è stato il columnist del Corsera Pigi Battista, ospite in studio ma il suo argomento è stato rapidamente fatto cadere.
Da poche ore è on line sul sito del Psi (con annesso evento su Facebook) un sondaggio che domanda come la pensino sul tema non solo i socialisti. Manterremo il sondaggio aperto fino alla vigilia dell'inizio della festa socialista di Bologna nella quale forniremo il dato definitivo, senza ovviamente avere la pretesa di affermarne alcuna scientificità. Tuttavia, scorrendo i primi commenti sulla pagina FB suscita qualche interesse l'affiorare qua e la dell'antico vizio-esercizio del "benaltrismo" a cui alcuni fanno ricorso, o per abitudine consolidata o per tentare, svicolando, di coprire il sole con una rete da pesca, sostenendo la tesi che " i problemi sono ben altri".
Certo, nessuno lo nega: se il vocabolo "compagno/a" mantenga intero il suo valore è questione non certo dirimente ma siccome, ciclicamente, qualche ex post la pone quasi fosse propedeutica al superamento delle ideologie e delle prassi del 900, da un lato non dovrebbe suscitare ironie o censure, dall' altro segnala ancora, l'imbarazzo dei pasdaran di uno che poco meno di tre anni fa concorse (perdendo) alla carica di segretario del Partito della rifondazione comunista e che oggi pretende, a suon di "coup de theatre" mediatici, di essere il campione della "nuova politica".
EP

PS. Per chi non avesse votato e intende farlo, ecco il link del sondaggio
http://www.partitosocialista.it/site/partecipa_sonda​ggio/432/sondaggio.aspx

giovedì 14 luglio 2011

VENDOLA E LA STORIA

Rovigo. La lapide posta a ricordo
del sacrificio di Giacomo Matteotti, uno dei tanti
"compagni" socialisti caduti per la libertà
Nichi Vendola ripudia il termine ‘compagno’ sostenendo che chi lo ha usato ha fatto troppi morti nella storia. Giusto e sbagliato. I socialisti non hanno mai ammazzato nessuno; al contrario sono stati incarcerati per difendere la libertà ed hanno lottato per liberare dalle galere di mezzo mondo quanti vi erano stati rinchiusi per le loro idee. Vendola, per favore, tenga fuori i socialisti, pensi alle responsabilità di altri e si prepari meglio in storia.


Sul sito www.partitosocialista.it, da oggi, è on line un sondaggio sulle affermazioni del presidente della Regione Puglia.

RICCARDO NENCINI
 
 
VOTA IL SONDAGGIO
http://www.partitosocialista.it/site/partecipa_sondaggio/432/sondaggio.aspx


COME MARIA ANTONIETTA...

mercoledì 13 luglio 2011

UN RIPENSAMENTO MORALE

LETTERA APERTA AI SENATORI DELL'OPPOSIZIONE

La legge sul biotestamento approvata alla Camera è un desolante addio al diritto di scegliere. Ancora una volta la volontà del legislatore si sostituisce in maniera invadente a quella dell’individuo, al quale sarà negata anche la dignità di decidere su se stesso, sulla propria vita - che dovrebbe essere riconosciuta come “diritto inviolabile” - e soprattutto, sulla propria morte. Un essere umano, dietro il quale non c’è soltanto un corpo tormentato dall’accanimento delle cure sul suo corpo, ma c’è una personalità, un “volere”, un uomo o una donna che potrà soltanto indicare le terapie che desidera siano somministrate nel giorno in cui non sarà più in grado di comunicare con il medico, ma non potrà fare lo stesso per il rifiuto di trattamenti sanitari, come i macchinari per la respirazione, la nutrizione e l’idratazione artificiali. Solo in caso estremo, ovvero in fase terminale. E le Dat, con l’ultimo emendamento inserito di soppiatto dal Governo, saranno riconosciute soltanto in assenza di attività celebrale, come dire ad encefalogramma piatto, quando non ci sarà niente da fare. Un paziente che perde, quindi, il diritto all’”autodeterminazione”- difeso dalla Carta Costituzionale- oltre che il proprio senso di dignità. E proprio nel momento i cui il legislatore ha l’opportunità di stabilire di lasciare libera scelta al paziente che vive il momento più delicato di tutta la propria esistenza, si trasforma in Stato etico, che piuttosto, decide quello che è giusto o sbagliato per qualcuno che “non conosce”. Uno Stato completamente al di fuori ed estraneo alle dolorose logiche di chi vive una tale tragedia, quasi a volersi impuntare e aprire -per questioni prettamente “ideologiche” e di principio- continue polemiche e una scoraggiante stagione di conflitti. E questa legge contrasta anche con il codice deontologico del medico, che stabilisce che questo informi il paziente della situazione in cui versa, che acquisisca il suo consenso sulle cure alle quali sottoporsi e che solo dopo agisca somministrando o interrompendo un trattamento. Con il “via” della Camera sul biotestamento, le volontà del paziente, quindi, non sono vincolanti per il medico che lo prende in cura e che avrà totale autonomia di azione. Per questi motivi, mi rivolgo con questa lettera aperta ai presidenti dei gruppi di opposizione al Senato, nella speranza che quando il testo tornerà tra i banchi di Palazzo Madama, ci sia un profondo ripensamento. Quantomeno, un ripensamento morale.
RICCARDO NENCINI


martedì 12 luglio 2011

POST MORTEM

Dopo il voto del Parlamento sul biotestamento, se le Dat potranno attivarsi solo quando sarà accertata l' assenza di attività celebrale e la sospensione solo in casi eccezionali di nutrizione e idratazione, avremo di fatto, una scelta a futura memoria, cioè al cittadino sarà negata la possibilità di scegliere finché è nelle condizioni di poterlo fare.Insomma il cittadino è libero di decidere solo dopo morto. Una legislazione assurda, prima che inaccettabile per il rispetto dei diritti fondamentali dell'individuo in una democrazia liberale. Ma purtroppo da questa maggioranza, in tema di laicità dello Stato e di libertà dei cittadini, ci si può aspettare solo il peggio.

RICCARDO NENCINI

sabato 9 luglio 2011

EFFETTO ARENULA

Con un modesto sforzo di fantasia i giornali lo hanno chiamato "Effetto Mirabello", località della provincia di Ferrara divenuta celebre da quando Gianfranco Fini meno di un anno fa, consumato lo strappo con il Premier, diede l'avvio al cantiere che culminò nella fondazione di Fli. Ieri, sempre a Mirabello, il Ministro della Giustizia ma soprattutto il segretario politico (mah!) del PdL, Angelino Alfano, nella babele di proposte, parole al vento, bugie, veleni che attraversano il cdx ma soprattutto il suo (pardon di Berlusconi) partito, ha lanciato, ma il primo che pare non esserne molto convinto pare  proprio lui, le primarie del cdx, annunciando che la prossima settimana si dimetterà da Guardasigilli.
Bene: meno di 24 ore dopo si apprende che, tra gli altri, Andrea Ronchi e Adolfo Urso hanno lasciato Fli per approdare ad una non ancora chiara "costituente popolare per realizzare in Italia un soggetto politico che si ispiri ai valori e ai programmi del Ppe".
Sarà come dicono loro ma, a parte il fatto che si è perso il conto di quanti sono i partiti italiani che fanno riferimento al Ppe, a voler essere maligni, più che Effetto Mirabello sarebbe più corretto parlare di "Effetto Canossa" (che sempre in Emilia si trova) o meglio ancora "Effetto Arenula" (il ministero della Giustizia, a Roma, si trova in via Arenula).
Il fatto è che i due figlioli prodighi, exMsi, exAn, exPdL, da oggi anche exFli, all'epoca dello strappo di Fini erano autorevoli esponenti del governo e Fini li costrinse alle dimissioni sull'altare del nascente partito.
Oggi, ai due, nel frattempo infilzati come tordi dal perfido Bocchino nel Fli, non sembrerà vero potere immaginare di tornare a occupare le poltrone che lasciarono, magari dopo un altro rimpastino che si renderà necessario a seguito dell'addio al governo di Alfano.
Tanto vale, avranno pensato, tentare il rientro in maggioranza per puntellarla. Hai visto mai che la ricompensa potrebbe essere un reintegro nei ranghi di un governo che da oggi, ancorchè politicamente agonizzante, grazie a loro si rafforza ulteriormente sul piano numerico?
In fondo, recita l'adagio, "tentar non nuoce"
EP

venerdì 8 luglio 2011

NESSUN DOPO BERLUSCONI

Berlusconi non lascerà nessun Alfano, per il semplice fatto che Premier non è più, se mai lo fosse stato, nella condizione di determinare il futuro dell'Italia. Dunque non ci sarà nessun dopo Berlusconi.Il Governo non c’è più, la maggioranza è sempre più instabile e la manovra di Tremonti ha definitivamente spento ogni possibilità di crescita economica del Paese. Farebbe bene Berlusconi a fare un passo indietro già da adesso, senza aspettare il 2013.

RICCARDO NENCINI

martedì 5 luglio 2011

I POVERI CRISTI

Gli aggiornamenti trimestrali delle bollette dell’energia elettrica e del gas, entrati in vigore dal 1° luglio, hanno evidenziato un rialzo dei costi rispettivamente del 1,9% e del 4,3%. Questo forte aumento è legato, per il gas all’incremento dei prezzi delle materie prime e per l’elettricità essenzialmente dalla dilatazione dell’incentivazione delle rinnovabili ( in particolare del fotovoltaico ) e assimilate . Sempre per tranquillizzare gli utenti finali, come al solito, si fa riferimento ad aumenti su base annua per le famiglie tipo di 8 euro su base annua per l’elettricità e di 44 per il gas. Ma i consumi medi presi in esame per questa tipologia di utente, sono così bassi, che riguardano solo pochi residenti, per lo più single e che rimangono poco a casa. Dall’inizio dell’anno a fine settembre 2011 gli incrementi percentuali ( sempre delle famiglie tipo ) delle bollette elettriche hanno raggiunto il 5,6% e quelle del gas il 7,5%. Quindi considerando una spesa media mensile reale, per la maggioranza delle famiglie italiane, l’incremento annuo ad oggi si aggira intorno ai 230 euro. Considerando anche le impennate dei prezzi dei beni energetici, l’inflazione a luglio ha raggiunto il 2,8%. A fronte di questo dato, il governo ha avuto la brillante idea di dimezzare l’adeguamento al costo della vita per il 2012 alle pensioni superiori ai 1400 euro mensili ed inferiori a 2300. In sintesi ti aumento le bollette, la benzina, i parcheggi, il pedaggio autostradale, e via di questo passo e non ti permetto nemmeno un parziale recupero. In definitiva a pagare sono sempre i poveri cristi. Ma quanto ancora potrà andare avanti questo andazzo?


GIOVANNI COLAIS

domenica 3 luglio 2011

GLI IRRESPONSABILI

Ognuno deve essere libero di poter manifestare il proprio dissenso con una protesta civile, ma questi continui episodi di violenza dovrebbero essere duramente condannati da tutte le forze politiche, non certamente attizzati come qualche irresponsabile continua a fare. Un ulteriore danno alla democrazia testimoniato anche dal fatto che c'è una sinistra che difende questi episodi di violenza contro le forze dell'ordine a cui va tutta la nostra solidarietà'. Una sinistra così non può pensare di governare il Paese.
RICCARDO NENCINI


sabato 2 luglio 2011

IS: NO AL NUCLEARE E AI POTERI FINANZIARI INCONTROLLABILI

Atene. Seconda giornata dei lavori del Consiglio dell' Internazionale socialista che termineranno questa sera con una sessione dedicata al nucleare con l'annunciata approvazione di una risoluzione sostegno dei socialisti giapponesi che chiedono di terminare con il nucleare nel Paese del Sol Levante entro il 2020. Lo stesso documento invita l'Europa a terminare l'esperienza del nucleare nel medio periodo.Nel suo applaudito intervento Luca Cefisi, della presidenza del Pse, che con la Presidente dell'IS donne Pia Locatelli e il responsabile esteri Bobo Craxi ha partecipato ai lavori in rappresentanza del Psi, unico partito italiano membro dell'IS, ha ricordato come "nelle scorse settimane il 95% degli italiani con il referendum si è espressa per l'abolizione del nucleare". Cefisi ha inoltre auspicato che Austria ed Italia estendano l'area 'nuclear free' in Europa".
All'appello dell'esponente del Psi si sono uniti i socialisti austriaci che hanno preannunciato la volonta' del cancelliere Werner Faymann di proporre alla Ue di abolire l'energia nucleare in tutto il continente
Il consiglio dell'IS si è occupato anche della crisi finanziaria.
"Ci sono poteri finanziari che sono incontrollabili da parte dei cittadini e degli Stati. I poteri legislativi, esecutivi e giudiziari sono completamente scavalcati" ha affermato Poul Nyrup Rasmussen, Presidente del Pse, che ha suonato la carica dei socialisti contro il potere delle agenzie di rating che decidono le sorti dei Governi.I delegati hanno calorisamente applaudito l'intervento del premier greco e presidente dell'IS, Georges Papandreou, sotto pressione nel suo Paese per i drastici tagli a cui e' costretto dalla Ue e dai mercati finanziari.
Papandreou non ha citato espressamente Merkel, Sarkozy e Cameron, ma ha affermato che "La maggioranza conservatrice sta creando in Europa una politica della paura e non una politica della solidarieta'.
L'Europa conservatrice non realizza la forza che il continente nel suo insieme potrebbe avere. Dobbiamo umanizzare l'economia globale. L'Europa ha una moneta comune - ha concluso il leader dell'IS ma non abbiamo in comune un forte Governo dell'economia".
Bobo Craxi, responsabile esteri del Psi, nel corso del suo intervento, molto apprezzato dai delegati giunti nella capitale greca per l'assise socialista, ha affermato che: “le tre priorità dei socialisti per padroneggiare le nuove sfide aperte con le rivoluzioni arabe sono: 1) una ‘governance’ delle transizioni democratiche, con un impegno europeo più efficace e assertivo; 2) spingere per una soluzione pacifica e negoziata dei conflitti regionali aperti in Libia, un’efficace azione di persuasione per evitare la guerra civile in Siria e una soluzione definitiva e convincente della questione palestinese; 3) un’efficace azione di cooperazione internazionale per ridurre il fenomeno dell’immigrazione e per alleviare le sofferenze dei milioni di profughi presenti in Nord Africa, in fuga da guerre e miserie. L’Internazionale - ha aggiunto Craxi - è stata colta di sorpresa dalle novità della rivoluzione, ma può e deve costituire un punto di riferimento essenziale per le aree deboli del continente africano, operando per un futuro di pace e prosperità. Solo la sinistra e solo i socialisti”, ha concluso il responsabile della politica estera del Psi, “sono in condizione di farlo”.




venerdì 1 luglio 2011

PACCO BOMBA

Un pacco-bomba pronto a scoppiare nelle mani di chi guiderà l'Italia nei prossimi anni.

Non trovo altri modi per descrivere la manovra di un Governo che, mentre l'Europa e i mercati ci chiedono misure urgenti per non fare la fine della Grecia, appare sempre più debole e sempre più ostaggio della Lega, compie un atto di estrema irresponsabilità e rovescia tutto il peso della manovra sui suoi successori.
Un provvedimento politicamente irresponsabile che sarà durissimo soprattutto per gli enti locali, chiamati ad ulteriori e insostenibili sacrifici dopo i tagli sconsiderati dell'ultimo anno.

RICCARDO NENCINI

L'AFFAIR DSK


Harlem Désir : "Je forme le voeu que la vérité... di PartiSocialiste


Oggi, come tutti i socialisti e la maggior parte dei francesi, provo un immenso sollievo dopo le ultime informazioni che fanno crescere la speranza di una buona notizia per Dominique Strauss Kahn.

Esprimo l'augurio che infine venga fatta piena luce su quanto avvenuto, emerga la verità e venga restituito l'onore a Dominique Starauss Kahn.
Desidero ribadire che la presunzione d'innocenza, la moderazione e la decenza sono i principi che dovrebbero sempre essere rispettati, come i socialisti e io stesso abbiamo costantemente richiamato

HARLEM DESIR
Primo segretario (ad interim) del Partito Socialista francese

SENZA PUDORE

L’unico provvedimento possibile che il governo poteva prendere per la situazione dei rifiuti a Napoli, era quello di dare poteri speciali ai sindaci e invece ha partorito un inutile pastrocchio.

Il CdM ha fatto finta di decidere qualcosa con un decreto già bocciato addirittura prima di essere firmato, anche se solo per puro spirito di fazione, dalla Lega. Il fatto è che questa maggioranza non ha più nemmeno il pudore di nascondere le profonde divergenze al suo interno perché, proprio come dimostra l’atteggiamento della Lega, tutti ritengono ormai inevitabile la fine anticipata della legislatura e dunque ognuno pensa solo per sé. A questo punto le istituzioni napoletane e campane se ne facciano una ragione e provino a fare squadra per trovare una soluzione insieme senza aspettarsi più un aiuto da Roma.

MARCO DI LELLO